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E’ la risposta dei Popolari-Liberali in riferimento a contrarietà del Pdl molisano all’arrivo a Termoli del sottosegretario Carlo Giovanardi per la presentazione delle liste di Di Giandomenico

Il tavolo dei Popolari Liberali

TERMOLI _ Ancora una volta i poteri forti si sono messi in moto contro l’On. Remo Di Giandomenico cercando, in evidente malafede, di mettergli in bocca parole mai pronunciate. Lo avevamo detto in risposta a Vitagliano e lo ripetiamo per l’occasione al signor Di Giacomo. Di Giandomenico, in recenti dichiarazioni (in verità poche, sempre in risposta a precise domande e mai per voglia di innescare sterili polemiche) ha sempre sostenuto di “non candidarsi contro qualcuno ma a favore della città di Termoli”, mortificata da imposizioni ed ingerenze esterne.

In quanto poi alle farneticazioni di chi si erge ad “unico” paladino della PDL e di Berlusconi, va ricordato – come precisato nelle dichiarazioni della Direzione Nazionale dei Liberali Popolari che impegna Di Giandomenico nella candidatura a Sindaco di Termoli ed il sotto-segretario Carlo Giovanardi ad essere presente in città in occasione della presentazione ufficiale della lista – che nelle Regioni dove i candidati sono stati democraticamente scelti all’interno della PDL mediante consultazione degli alleati, i Popolari Liberali sono naturalmente schierati in quella casa comune di cui sono stati cofondatori.

Quindi, per maggior chiarezza a favore dei cittadini ed in risposta anche al coordinatore provinciale Quintino Pallante, precisiamo ancora una volta che Di Giandomenico non ha aperto alcun fronte di “guerra” con il PDL né con il suo candidato ufficiale, quello si, oggettivamente, imposto dai vertici isernini. In quanto al fatto che “la somiglianza tra i simboli di PL e PDL potrebbe creare qualche confusione negli elettori”, crediamo si tratti di argomentazioni pretestuose che, comunque, potrebbero essere facilmente superate se i politici e gli organi di partito del PDL anziché sprecare energie contro Di Giandomenico si impegnassero nel fare azione di chiarezza tra i cittadini.

La realtà, però, ci sembra sia un’altra: i vertici della politica regionale, che con tanta foga attaccano Di Giandomenico, farebbero bene a collimare il mirino sui loro veri, naturali avversari. Se poi temono più il candidato dei Popolari Liberali che quelli della sinistra, il problema è soltanto loro. Comunque, e senza far richiamo all’arroganza delle annotazioni del signor Di Giacomo, fa specie (e risulta anche un poco imbarazzante) dover notare che un Senatore della Repubblica, rappresentante e garante della democrazia, tenti di impedire, con evidente fare intimidatorio, che un sotto-segretario scelto e nominato dal Presidente Berlusconi si rechi a Termoli per esercitare un momento di civile democrazia. Se questo significa essere contro il PDL ed il suo leader, vuol dire o che la democrazia in Italia sta morendo o perlomeno che, a livello locale, si è già al suo funerale.

Matteo Cilla
Portavoce Remo Di Giandomenico