BRUXELLES _ Entro la fine del 2011 tutti i telefoni cellulari commercializzati in Europa potranno essere ricaricati con il medesimo caricabatterie. Nasce il cosiddetto “caricabatterie universale”. Una misura fortemente voluta dalla Commissione europea e presentata dal Vicepresidente della stessa, responsabile per l’industria, Antonio Tajani. L’accordo sottoscritto tra produttori e Ue riguarda tutti gli apparecchi telefonici cellulari che sono muniti di uscita micro-usb per il trasferimento di dati multimediali da e per altri dispositivi elettronici, ad esempio i PC. “Siamo di fronte ad una piccola, grande rivoluzione – ha commentato l’On. Aldo Patriciello membro della Commissione Industria del Parlamento europeo.

Il caricabatterie unico grazie ad una presa USB uguale per tutti i telefoni cellulari permetterà ai consumatori di non dipendere più dalle diversità imposte dalle case di produzione. Oggi non solo i telefonini, ma tutte le apparecchiature elettroniche vengono utilizzate da tutti noi quotidianamente; per questo auspichiamo che tale provvedimento legislativo di armonizzazione possa essere applicato ad altri dispositivi come Mp3, macchine fotografiche e tablet”.

Il progetto del caricabatterie universale, già in commercio, è stato promosso dall’esecutivo europeo grazie all’intesa raggiunta dalle principali 14 industrie produttrici di telefonini raccolte nella Digitaleurope, l’associazione a cui aderiscono le principali aziende operanti nel campo delle tecnologie digitali.

“L’utilizzo del caricabatterie unico – spiega l’Eurodeputato – oltre a ridurre il numero di tali dispositivi in commercio, garantirà soprattutto una sostanziale riduzione della quantità di rifiuti elettronici il cui smaltimento non è sempre facile e rispettoso dell’ambiente. In effetti ogni volta che un dispositivo elettronico viene “cestinato” a panneggio di uno nuovo oltre al problema dello smaltimento del dispositivo stesso si pone anche quello del vecchio caricabatterie che nella maggior parte dei casi, pur essendo ancora perfettamente funzionante, non sarà compatibile con il nuovo modello e sarà quindi trasformato in un rifiuto elettronico costituendo un costo ambientale davvero troppo alto da pagare”.

“Il prossimo obiettivo – conclude l’On. Patriciello – è che tale importante disposizione venga recepita a livello internazionale, sempre nell’ottica di facilitare la vita dei consumatori e ridurre la quantità dei rifiuti da smaltire ”. Solo in questo modo, si potrebbero avere risultati efficaci su larga scala nell’impegno per la riduzione dei rifiuti elettronici, risolvendo il problema alla base.

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