I cittadini che si sono riuniti in Comitati Spontanei, la rete di Associazioni Ambientaliste e Culturali, le Organizzazioni Professionali Agricole e le diverse figure impegnate a fronteggiare l’impari scontro con gli affaristi del vento, avvertono un mutamento di clima in loro favore e un esame più attento delle istituzioni circa l’opportunità o meno di investire nell’eolico selvaggio.
Sarà difficile fermare un affare che vale 20 miliardi di euro in dieci anni. E’ inutile girarci intorno ci sono troppi soldi in giro e pochi santi con la vocazione alla povertà. La partita è compromessa e ci sono tutti i presupposti per perderla senza ombre di dubbio. Saremo sconfitti ma non ci daremo per vinti, ci sentiremo con la coscienza a posto di chi si è battuto con tutti gli strumenti a disposizione nel contesto dato, e tra dieci anni quando il nostre territorio sarà stato sventrato, devastato e svenduto potremo dire ai nostri figli che abbiamo perso a testa alta. Questa è l’ora dell’unità delle forze.
La Regione fa ancora in tempo a costituirsi in giudizio prima del 21 e speriamo che l’Assessore Muccilli riesca a convincere la Giunta Regionale ad adottare la Delibera e impegnare il servizio legale in tal senso. Oggi va tutelata la Valle del Tammaro e Pietrabbondante, poi va riaperto un serio confronto istituzionale sulla legge 22/2009 e quindi definito senza preconcetti un modulo che governi gli investimenti nel settore delle fonti rinnovabili. L’obiettivo da perseguire sarà quello di disciplinare meglio nelle modifiche alla legge e alle linee guida : 1) le aree da preservare, 2) le distanze di sicurezza a salvaguardia della salute e per ragioni di sicurezza e rumorosità, 3) il numero massimo degli impianti e 4) le procedure di valutazione ambientale strategica ( VAS ) oltre che di impatto ambientale (VIA ). Michele Petraroia