TERMOLI _ “Occorre prestare la massima attenzione ai funghi raccolti”. Il monito viene dall’ispettorato micologico della Zona Asrem di Termoli-Larino, un Servizio della U.O. di Igiene degli Alimenti e Nutrizione diretta dal dr. Andrea Di Siena. Nei giorni scorsi una famiglia bassomolisana di tre persone, padre, madre e figlia di 11 anni, ha dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale San Timoteo dopo aver mangiato dei funghi. Il padre è stato dimesso quasi subito, la madre è stata trattenuta in osservazione al Pronto Soccorso e la figlia ricoverata in Pediatria. E’ stato subito allertato l’Ispettorato Micologico ed è stato accertato che la famiglia aveva mangiato funghi ricevuti in regalo, per la precisione degli Armillarea Mellea, meglio conosciuti come “chiodini”. Fortunatamente non ci sono state gravi conseguenze per le tre persone rimaste intossicate. “I funghi non vanno regalati – afferma il Direttore del Sian dr. Andrea Di Siena – e non vanno conservati in buste di plastica, ma in cesti o contenitori arieggiati, così come non vanno fatti mangiare a bambini, donne in gravidanza oppure a persone con certe patologie. Gli Armillarea Mellea vanno prebolliti e l’acqua di cottura buttata via, poi solitamente non vanno mangiati di sera perché sono difficili da digerire. Se uno avverte dei sintomi di malessere dopo aver mangiato i funghi deve recarsi immediatamente in ospedale e possibilmente portare dei residui della specie consumata”. Occorre comunque prestare molta attenzione ai funghi che non si conoscono.

Esiste nel Basso Molise, a Termoli e Larino, un Ispettorato Micologico in grado di fornire l’assistenza necessaria ed eventualmente esaminare i prodotti e verificarne la commestibilità. Durante l’anno vengono effettuati anche dei corsi che, tra l’altro, consentono di dare gli elementi necessari ad individuare i funghi buoni da quelli velenosi.

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