In particolare Romano, Monaco e Di Donato sollecitano l’assemblea a porre in essere tutte le iniziative necessarie ad accertare che non vi siano atteggiamenti punitivi o discriminatori per i lavoratori iscritti alla Fiom.
”Siamo convinti – affermano i tre consiglieri – che in una societa’ libera e democratica tutti debbano avere il diritto ad esprimere le loro opinioni e fare quanto in loro potere per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Di fronte a comportamenti aziendali che appaiono discriminatori o comunque tali da mettere a repentaglio la serenita’ dei rapporti di lavoro, auspichiamo che si raggiunga un’unita’ sostanziale tra la parte politica e quella del sindacato per la difesa del diritto al lavoro, della liberta’ sindacale e di manifestazione del proprio pensiero, valori fondanti della nostra Costituzione. E perche’ tale azione non diventi un grave precedente per situazioni analoghe con tutto cio’ che ne conseguirebbe”
