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TERMOLI _ La necessità di ricomporre, sin da ora, un quadro unitario nell’ambito del centrosinistra mi trova completamente d’accordo. La strada da percorrere è quella di un’intesa politico-programmatica solida e condivisa da tutte le componenti, compreso il Pd, al quale, nell’incontro avuto col segretario regionale Leva, è stata anche manifestata la disponibilità, in un quadro del genere, alla presenza nella nuova Giunta di un proprio rappresentante.
Al centro di questa intesa deve esserci la salvaguardia dell’ambiente e del territorio e la difesa della salute dei cittadini; una politica di sviluppo complessivo e del lavoro più incisiva, che tuteli prima di tutto l’occupazione e le condizioni di vita della popolazione di Termoli e del Basso Molise. Come precondizione la preservazione dell’autonomia e del ruolo specifico della nostra città di fronte al progetto di conquista e asservimento portato avanti da Iorio, Vitagliano e da ben individuati gruppi economici di rapina.

Il candidato sindaco Di Brino, per la sua storia politica e l’arrendevolezza mostrata fino a oggi nei riguardi di Iorio e della sua politica, è obiettivamente la persona meno adatta a rappresentare e difendere l’autonomia e gli interessi autentici di Termoli. Nell’ipotesi, che peraltro reputo remota, della sua elezione, egli rappresenterà una figura di primo cittadino del tutto inedita in Italia: quella del “TELESINDACO”.

Per sconfiggere questo disegno di assoggettamento della nostra città a interessi esterni occorre la mobilitazione di ogni coscienza libera e la sua massiccia partecipazione al ballottaggio dell’11 e 12 aprile. In particolare, rivolgo un appello alle elettrici, agli elettori, ai militanti e dirigenti del Pd perché contribuiscano pienamente a questa battaglia di libertà».

Filippo Monaco