myNews.iT - Per spazio Pubblicitario chiama il 393.5496623

CAMPOBASSO _ La recente operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, validamente coadiuvata dalla Guardia di Finanza, ha portato all’arresto di Giovanni Sciacca vicino ad alcuni clan camorristici e al sequestro di beni per 130 milioni di euro in Campania, Lazio e Molise. Nelle scorse settimane con una diversa operazione della D.D.A. sono stati sequestrati beni in provincia di Isernia a esponenti del Clan Moccia e prima ancora sono emersi intrecci pericolosi tra il nostro territorio e la criminalità organizzata. Il Molise è terra di confine con le province di Caserta, Benevento e Foggia.

E’ facilmente raggiungibile e la bassa antropizzazione consente ai latitanti di nascondersi comodamente. La regione è scelta per ripulire e riciclare il denaro sporco con società fantasma e investimenti in vari settori economici. Per queste motivazioni andrebbe potenziata la presenza degli apparati dello Stato preposti alla prevenzione, al controllo e alla repressione dei reati, adeguando gli organici delle Forze di Polizia, della Magistratura e dei Nuclei investigativi della Finanza capaci di ricostruire i passaggi societari fino a risalire ai veri proprietari delle imprese interessate all’eolico selvaggio, ai lavori pubblici e ad attività commerciali o turistiche.

Lo Stato in un’area di confine sottoposta a rischi così rilevanti non può solo andar via, chiudere la Scuola Allievi Carabinieri prima e la Scuola Allievi di Polizia in queste settimane, tagliare gli organici e diminuire gli stanziamenti per le Forze dell’Ordine e la Magistratura. Abbandonare la regione al proprio destino è un errore da evitare con atti concreti e unità istituzionale.

Michele Petraroia

Articolo precedenteI fornitori dell’Asrem saranno pagati in tempi brevi con accordo firmato oggi da Presidente Iorio
Articolo successivoRoberto Pano da un anno attende reintegro alla Momentive. Oggi scrive lettera a Prefetto di Campobasso