Massimo Romano
CAMPOBASSO _ “Ho espresso il mio voto contrario alla fideiussione di 12 Milioni di euro di soldi pubblici in favore del nuovo acquirente della Ittierre perché il provvedimento presenta numerosi profili critici che l’intervento del Presidente della Regione, invece di fugare, ha confermato. La legge vieta tassativamente agli enti pubblici di acquisire nuove partecipazioni in attività economiche che esulano dai fini istituzionali dell’ente: a meno di voler considerare che l’alta moda rientri tra le finalità istituzionali della regione Molise, il provvedimento è palesemente illegittimo, se non addirittura nullo, nella parte in cui prevede che in caso di inadempimento del gruppo Albisetti, la Regione acquisisca il 51% del valore del capitale sociale della società, che allo stato corrisponde a 7,5 Milioni.

Se la Regione avesse voluto sostenere il rilancio dell’azienda avrebbe dovuto intraprendere una strada diversa: formalizzare preventivamente, ossia in sede di bando di gara, la disponibilità ad un intervento finanziario in favore dell’offerta migliore che desse maggiori garanzie sul piano industriale e della tutela dei livelli occupazionali, non invece intervenire a gara aperta ed in favore di uno solo di essi.

E’ davvero singolare che il Presidente della Regione abbia sostenuto di aver manifestato questa volontà “sui giornali”: la pubblica amministrazione “parla” con atti pubblici vincolanti, non con le chiacchiere. Come la storia dello Zuccherificio avrebbe dovuto insegnare, l’unico organo istituzionale competente ad assumere un impegno del genere è il Consiglio regionale, titolare della competenza in materia di partecipazioni, non il Presidente della giunta. Invece il Consiglio è stato informato due mesi dopo del privato, che infatti ha formalizzato l’impegno della Regione alla fideiussione di 12 Milioni già in data 2 novembre, ossia dieci giorni prima che il Ministero aggiudicasse (11 novembre) e circa tre mesi dopo che il Consiglio lo deliberasse. Tale circostanza conferma che c’è stato qualcuno che per l’ennesima volta ha “impegnato” monocraticamente l’impegno della Regione al di fuori di quanto prevede la legge. Ognuno, con i soldi propri, è libero di fare ciò che meglio ritiene: con i soldi pubblici occorre, invece, rispettare la legge. Altrimenti è anarchia.” – queste le parole di Massimo Romano, nel motivare il proprio voto contrario sul provvedimento. Il resto dell’opposizione si è astenuta.

Ogni volta che la Regione ha “messo le mani” su una industria, i primi a farne le spese sono stati i lavoratori. Proprio quei lavoratori in nome dei quali si perpetrano le più spericolate operazioni finanziarie pagate con i soldi dei contribuenti. Penso al fallimento della Geomeccanica, in fallimento nonostante la partecipazione della Regione per 5,6 Milioni di euro.

Penso alla tragicomica vicenda della nave Termoli jet, 9 Milioni buttati in mare. Penso ai circa 60 Milioni per la Solagrital, con 96 lavoratori a tempo indeterminato collocati in cassa integrazione e circa la metà dei 400 avventizi in esubero. Penso ai circa 50 Milioni per lo Zuccherificio, con le ditte dell’indotto che attendono di essere pagate per servizi resi sei o sette mesi fa e con i bieticoltori che attendono il pagamento delle campagne 2009 e 2010. Ed infine, per restare sul tessile abbigliamento, la tristissima storia del fallimento della GTR nel 2001, beneficiaria di 5 Miliardi di vecchie lire, che dovevano servire a rilanciare l’industria delle moda, e che invece sono serviti a garantire l’ingresso del nuovo socio nello Zuccherificio”.

Articolo precedenteSilenzio dal Governo nazionale su indennizzi grandinata luglio 2010. Polemica di Petraroia
Articolo successivoDomani il Cardinale Martino sarà a Larino per conferenza de Il Melograno