
Chiediamo a qualche maestranza presente, che intanto sta ultimando la sistemazione dei mattoncini, se per caso non è previsto l’inserimento di qualche albero o di un po’ di verde. Questi ci guardano interrogativi e, quasi a giustificarsi preventivamente, ci rispondono: “noi facciamo quello che ci chiedono!”. Dunque, ormai non ci sono dubbi, la tanto decantata e salubre isola pedonale non avrà alberi piantati in loco. Si vocifera che metteranno dei vasi con piante e arbusti: ma potranno mai delle fioriere sopperire alla bellezza e alla frescura di un bel corso alberato in estate?
Semmai potevano integrare il quadro, senza considerare che lo scarso senso civico da noi esistente porterà, presumibilmente, a trasformare queste fioriere in cestini per la spazzatura.
Per di più, un corso in pietra lavica nera esposto al sole, particolarmente nei mesi torridi, sarà destinato a diventare una striscia rovente e a restituire calore in modo esponenziale. Dunque, senza possibilità di refrigerio sotto qualche albero, a meno non si voglia che gli esercizi commerciali -che presumibilmente occuperanno copiosamente la strada con sedie, tavolini e ombrelloni- debbano divenire le uniche “oasi” di parcheggio e di consumo per gli accaldati passeggiatori.
Un “passeggiatore” del corso ben informato, nel frattempo ci rivela, che non saranno sistemate panchine lungo il corso. “Ma no, non può essere?” Replichiamo sgomenti, questa è un’assurdità colossale: un’isola pedonale senza panchine. Oltre ad essere un utilissimo arredo urbano per riposarsi e per socializzare, è anche un indubbio elemento estetico, ne esistono poi di ottimo gusto e fattura, da posizionare centralmente e lateralmente. Se ciò fosse vero, sarebbe una sciocchezza in piena regola e in nessun modo giustificabile. La stessa persona ci riferisce che queste purtroppo non piacciono al Sindaco. Ma d’improvviso, ci sovviene il fatto che nessuno ha mai visto il Sindaco a passeggio per il corso di Termoli…
Proseguendo con la disamina sulle criticità, balza agli occhi il sistema di smaltimento delle acque reflue. Le caditoie sistemate centralmente -forse esteticamente più gradevoli delle griglie in metallo, ma praticamente semichiuse e rade- non sembrerebbero essere davvero in grado di assorbire l’impatto di piogge torrenziali (eventi tuttaltro che infrequenti ultimamente) e a questo si aggiunge il fatto che il piano stradale del corso passa ad una quota radente il piano di molti esercizi commerciali. Pertanto, in caso di eventi meteorici importanti, il rischio allagamento di qualche esercizio potrebbe essere concreto. Forse avrebbero dovuto mantenere inizialmente una quota del piano stradale più bassa, ma tant’è. Vediamo anche dei punti luce a terra, sistemati dove presumibilmente sorgeranno dei lampioncini. Non immaginiamo ancora di quale tipologia e gusto (ormai ci si aspetta di tutto, visto come è stato stravolto il progetto originario) questo però sarà certamente un fatto positivo, considerato che adesso sono apposti in alto solo dei bruttissimi fari gialli “da lager” di dubbio gusto. Fare di peggio in questo caso è davvero difficile.

Sorvoliamo per ora sul restyling della piazza di Vittorio Veneto (nota come piazza del Monumento ai Caduti) non avendo ancora elementi chiari per esprimere giudizi compiuti. Anche qui è stato operato un copioso “disboscamento” che auspichiamo venga ripristinato. Comunque i lavori paiono ancora lunghi e speriamo almeno che per questa estate i cantieri possano liberare il centro di Termoli -non dimentichiamo il travaglio ancora aperto per gli infiniti lavori del lungomare di Termoli con la stagione che ormai s’approssima.
Nell’attesa della consegna definitiva dei lavori, può darsi che alcuni gap verranno corretti o rivisti. Se però permangono alcune scelte che abbiamo qui rilevato, quasi quasi ci troviamo a rimpiangere il Corso Nazionale con i cipressi di “foscoliana memoria”, che ironicamente questo sito aveva già pubblicato con un simpatico fotoritocco: davvero al confronto era più allegro e più verde di questa anonima e ignuda striscia grigia!
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