TERMOLI _ Dopo gli ultimi eventi che hanno interessato il consorzio industriale di Termoli, una tavola rotonda per discutere sul destino delle ultime imprese ancora operative sul territorio non è più rimandabile. Obiettivo: trattare sul futuro delle imprese ancora in vita. «La base di partenza sarà come mantenere il sito produttivo di Termoli e altri e come salvaguardare i posti di lavoro ancora presenti». La chiusura delle aziende in crisi e del commercio sta mettendo a dura prova la tenuta economica e sociale del territorio. E mentre tutto questo accade nel silenzio più assordante, qual è la lettura dei fatti: litigi e contrapposizioni, rivendicazioni e continuità politica di gestione- Oggi occorre sensibilizzare tutti, dipendenti, imprese, sindacati, politica e aprire un tavolo di confronto immediato.

L’incubo di chiusure improvvise è presente e chiedo che «la giunta regionale si attivi e sostenga percorsi per trovare soluzioni in grado di salvaguardare le attività produttive, mantenere in Molise una produzione di qualità, garantire alle lavoratrici ed ai lavoratori il massimo sostegno immediato e prospettive per il futuro». C’è da augurarsi che queste decisioni non tardino ad arrivare e che ognuno si renda conto della grave responsabilità del momento .

I tempi sono cambiati, non c’è più spazio per il teatrino della politica; se il commercio è diminuito considerevolmente, così come i redditi dei lavoratori, il reddito fiscale, i prezzi e i profitti, questo non è solo colpa della crisi. «L’assoluta insufficienza dei partiti politici nella gestione del Territorio, in questo caso il Consorzio, e del suo rilancio, «impone la necessità di un cambio radicale nei metodi e nei modi di amministrare la cosa pubblica che valorizzi al massimo la partecipazione delle imprese e l’espressione e l’impegno concreto di tutte le energie positive presenti sul territorio». In assenza di quanto, la produzione, pur mantenendo un potenziale valore, si ferma e con essa la società migliore.

GMGeneralMeccanica srl
Zona industriale Termoli
Pietro D’Andrea

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1 commento

  1. x redazione
    Concordo in toto con la analisi fatta che è la stessa dei popolari liberali nei due documenti dati alla stampa: il primo la lunga agonia del consorzio industriale di termoli ed il secondo la resa dei conti. Nulla potendo sulle cause esterne quali la crisi nazionale ed internazionale, la attrazione dei mercati dell’est europeo, asiatici e sudamericani, occorre intervenire sulle cause interne. La politica, che è la maggiore responsabile del disastro economico della regione ha il dovere di restituire qualcosa, facendo un passo indietro e lasciando la gestione dei servizi alle aziende insediate con la presidenza riservata ad una alta personalità della società civile, al di sopra delle parti e di ogni sospetto.Le proposte complessive dei popolari sono riportate nei due documenti. Finalmente le aziende stanno prendendo coscienza di questo stato generale di disagio. Occorre che tutte insieme, con la collaborazione della società civile si combatta per salvare il maggior numero di aziende e quindi di posti di lavoro PRODUTTIVI.