Altra natività vivente suggestiva è quella di Montenero di Bisaccia mentre Termoli e San Giacomo degli Schiavoni lo hanno preparato in alcuni punti centrali, molto apprezzati entrambi.
I vincitori della rassegna artistica di Termoli saranno noti a gennaio con l’apertura delle urne e la proclamazione dei due presepi più votati. Ma nelle ultime settimane sono state allestite sempre a Termoli altre mostre dedicate al presepio tanto da creare anche una certa confusione tra i termolesi. Qualche settimana addietro è stata aperta nella Galleria d’Arte un’altra esposizione di natività anch’essa molto apprezzata.
Problemi a parte, il fascino del presepe cattura adulti come i più piccoli. E così in questi giorni di festività natalizie si è assistito alle visite della maggior parte delle natività e mostre del genere organizzate non solo a Termoli ma anche nei paesi limitrofi.
L’antica tradizione tutta italiana del Presepe risale all’epoca di San Francesco d’Assisi che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita del Cristo, queste non erano altro che “sacre rappresentazioni” delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale. Il primo presepe scolpito a tutto tondo di cui si ha notizia è quello realizzato da Arnolfo di Cambio fra il 1290 e il 1292.
Nel XVIII secolo, addirittura, a Napoli si scatenò una vera e propria competizione fra famiglie su chi possedeva il presepe più bello e sfarzoso: i nobili impegnavano per la loro realizzazione intere camere dei loro appartamenti ricoprendo le statue di capi finissimi di tessuti pregiati e scintillanti gioielli autentici. Solo più tardi si diffuse sempre di più nelle abitazioni anche del popolo.