TrivelleZeroComuneTERMOLI – Il Codisam (Comitato di difesa della salute e ambiente Molise) si impegnerà a far conoscere il quesito referendario contro le trivellazioni attraverso una campagna d’informazione intorno ai temi della difesa del territorio per sostenere la battaglia fianco a fianco al coordinamento nazionale No Triv.

 
Lo stesso Codisam esprime soddisfazione per la decisione della Corte Costituzionale circa l’ammissibilità del sesto quesito referendario, quello sulle attività petrolifere entro le 12 miglia marine. “I cittadini saranno chiamati a esprimersi per evitare che i permessi già accordati entro le 12 miglia – hanno fatto sapere dall’associazione – possano proseguire anche oltre la scadenza, per tutta la durata della vita utile del giacimento. Rimane fermo il limite delle 12 miglia marine, all’interno delle quali non sarà più possibile avviare alcun procedimento.

Dall’abrogazione referendaria deriverà un vincolo per il legislatore che non potrà rimuovere il divieto di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia e l’obbligo per il ministero dello Sviluppo economico di chiudere definitivamente i procedimenti in corso, finalizzati al rilascio dei permessi e delle concessioni”.

Sulla questione, sei Regioni promotrici del referendum (Basilicata,Sardegna, Veneto,Liguria, Puglia e Campania) si preparano a proporre un conflitto d’attribuzione nei confronti del Parlamento per la “bocciatura” di due referendum: sulle proroghe dei titoli già concessi e sul piano estrazioni.

“La nostra regione ad oggi non compare tra le regioni pronte a sollevare il conflitto di attribuzione tuttavia – come afferma il costituzionalista Enzo Di Salvatore, del coordinamento No-Triv – se passa il conflitto sul ripristino del Piano Area, a quel punto abbiamo messo una bella ipoteca sullo stop alle trivelle in mare Adriatico per sempre”.
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