sanitaCBCAMPOBASSO – In circa 5mila hanno sfilato, ieri pomeriggio nel capoluogo regionale, per chiedere a gran voce una sanità pubblica regionale di qualità, per salvare gli ospedali pubblici e per strapparla dalle grinfie dei privati.
Il lungo serpentone partito da piazza San Francesco, ha percorso tutte le vie del centro fino ad arrivare in piazza del Municipio. Presenti tutti i comitati di difesa degli ospedali (il Cardarelli di Campobasso, il Vietri di Larino, il San Timoteo di Termoli, il SS Rosario di Venafro), tutte le anime del forum regionale per la difesa della sanità pubblica, sindacati e partiti (da Rifondazione Comunista al Movimento 5 Stelle), amministratori, medici e personale infermieristico, associazioni, sindacati, cittadini molisani.

Diversi relatori e rappresentanti dei comitati si sono poi avvicendati negli interventi. Molto applaudito l’intervento del dottor Italo Testa, che da ormai medico in pensione, dichiara, ha ritenuto necessario tornare ad occuparsi della sanità molisana e di chi vuole distruggerla.

Moltissimi gli striscioni esposti dei vari comitati e in buona parte indirizzati al governatore regionale, Paolo Frattura, considerato l’artefice principale della destrutturazione della sanità pubblica regionale, sempre allineato ai voleri “romani”. Il governatore, nelle sue dichiarazioni, minimizza e cerca di rassicurare, ma sa benissimo che per gli standard regionali di manifestazioni così ricche e articolate ne vediamo davvero poche e sa che queste sono solo la punta dell’iceberg.

Il molisano culturalmente non è troppo incline alla protesta di piazza e per arrivare a tanto, significa che dietro ha montato e maturato un opinione diffusa e generalizzata ben più estesa, anche se poi a muoversi attivamente vediamo le ali più radicali e determinate della popolazione. Insomma, il messaggio della manifestazione è chiaro: la sanità pubblica non si tocca ed è un messaggio che va molto al di là dei pur generosi numeri della manifestazione.
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