Tuttavia la Regione, nella propria legislazione, ha compiuta una diversa scelta, chiara ed inequivocabile. Ha ribadito che l’acqua : – è un diritto inalienabile e la sua conservazione và integralmente tutelata, a beneficio delle future generazioni; – che esiste un interesse generale a mantenere pubblico il servizio, da tutelare attraverso la gestione pubblica, perché riconducibile ad una monopolio naturale della collettività. “La Regione – ha ribadito Velardi – ha assorbito nel proprio ordinamento questi principi. Stiamo già elaborando una legge che si ispira a questi principi, col fine di assegnare ad un ente interamente pubblico la gestione del servizio, che verrà fatta in maniera unitaria, dal momento cioè della captazione e, attraverso tutti gli stadi intermedi, fino alla gestione delle reti comunali”.
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CAMPOBASSO _ L’Assessore regionale alle risorse idriche Velardi ha dato ampie assicurazioni sulla scelta della gestione pubblica delle risorse idriche nel Molise. “Non ci sono motivi di allarme – ha dichiarato Velardi – perché la Regione ha fatto da tempo la scelta della gestione interamente pubblica delle risorse idriche. A marzo 2007 la Giunta ha adottato una Delibera con cui ribadiva la scelta della gestione pubblica ed anzi prevedeva la elaborazione di una legge di gestione integrata, assorbendo anche le funzioni che prima erano dell’ATO, organismo poi soppresso. La predetta Delibera di Giunta riprendeva integralmente quanto sancito dalla legge regionale n.38 del 2006 che ha previsto la gestione interamente pubblica del servizio idrico, ed anzi prevedendone una gestione integrata, ricondotta, cioè, ad un organismo unitario con poteri gestionali sia sulla grande adduzione che sulle reti comunali”. Della scelta di inserire il privato nella gestione dell’acqua ,ora sancita, in realtà si parla da anni, nel complesso più vasto della liberalizzazione dei servizi pubblici.