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CAMPOMARINO – Trentuno persone indagate a vario titolo per il mancato completamento del porticciolo di Campomarino, 20 miliardi di vecchie lire finiti sott’acqua e lo scalo da diporto del centro riviersco incompiuto. La mega inchiesta sul porto, scattata a novembre del 2010 ad opera della Procura di Larino con l’iscrizione sul registro degli indagati di 31 persone tra cui il sindaco Gianfranco Cammilleri, l’ex deputato Idv Anita Di Giuseppe, l’imprenditore campano Francesco Moccia, presidente della società mista «Skanderberg», è approdata, ieri, davanti al Gup frentano. Il giudice Colucci ha stabilito un calendario di udienza per le arringhe. Il 17 giugno per la discussione del Pm, il 15 luglio per quelle della difesa.

La grossa indagine riguardò il mancato completamento della struttura da diporto nel Lido, in funzione da diversi anni ma incompiuta a causa di una marea di problemi, polemiche, veleni e ricorsi al Tar Molise. La guerra tra amministrazione comunale e società mista costituita dalla Di Giuseppe proprio per completare l’opera determinò una sorta di stillicidio che ingarbugliò ulteriormente la già pesante situazione. A fine novembre 2010, il Procuratore capo di Larino Nicola Magrone fece scattare il terremoto giudiario. L’indagine ha puntato sull’operato di amministratori, politici ed imprenditori. 

Ancora oggi il porticciolo è fermo al palo ed aperto solo in parte durante il periodo estivo. L’attuale amministrazione comunale è riuscita, dopo varie traversie, a mettere in liquidazione la società mista e ad avocare la gestione della struttura.

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