La coordinatrice regionale dell’Api in una lettera, denuncia l’imminente aumento di stipendio con bando interno per 5 dirigenti dell’Asrem di cui 4 sono esponenti della maggioranza Di Brino
“Egregio Dott. Montano, mi rivolgo a Lei quale Responsabile dell’Osservatorio regionale sulla Qualità dei servizi sanitari, nonché come notoria figura professionale della sanità molisana, ma anche come Presidente del Consiglio di Termoli (colui che più ancora del Sindaco rappresenta l’equilibrio istituzionale del Comune) e non ultimo come protagonista della vita politica del Pdl, che da Roma passando per Campobasso dovrebbe condurre a Termoli la benefica catena della “filiera istituzionale”. Chi più di Lei è tutelato a fornire risposte credibili e qualificate riguardo alle condizioni invereconde che affliggono il Pronto Soccorso del San Timoteo? Ho avuto la sventura di recarmi, da utente, nel Pronto soccorso del nostro ospedale: quello che ho visto e registrato è semplicemente indegno di un pese civile, e non c’è linguaggio politichese che tenga, ad edulcorare la realtà dei fatti. File interminabili di pazienti esasperati, alcuni in attesa da oltre quattro ore, litigi ai limiti della rissa in sala d’attesa tra pazienti, e perfino tra pazienti e personale ospedaliero.
Soltanto due medici, in evidente affanno, sotto pressione per il rumoreggiare e le numerose incursioni dei pazienti che ritenevano di interrompere le visite in corso per avere un’urgenza non più differibile. File di barelle in corsia, al punto che un medico, notando la mia espressione sconcertata, ha sospirato “qui si lavora così, ci sentiamo in un ospedale da campo”. Vittime uguali e contrarie, medici e pazienti, di un sistema che assorbe ormai l’ottanta per cento del bilancio regionale e non riesce a garantire neppure i servizi minimi essenziali, come la prima emergenza. So che Lei si era fatto promotore di una formale riunione, in quel di marzo, per “verificare tutte le situazioni in esse e avviare controlli, nell’ottica di una più completa riorganizzazione ospedaliera”.
A distanza di cinque mesi, potrebbe rendere noto ai cittadini termolesi (ma anche ai numerosi turisti ed ai tanti cittadini delle zone interne che hanno nel San Timoteo il centro riferimento per le emergenze) l’esito di quella riunione, le iniziative concrete che si sono successivamente realizzate, e quindi I benefici che il Suo prestigioso intervento ha portato alla sanità termolese? Sono certa che nessuno più di Lei è titolato a darci risposte o attivarsi per ottenerne. Infine, sempre nella sua qualità di Responsabile dell’Osservatorio, medico stimato, Presidente del Consiglio, protagonista indiscusso del Pdl regionale, membro del Cda Autostrade (questo forse questo è inconferente quanto a Sanità, ma magari La rende meglio introdotta di noi negli ambienti che contano…) mi permetto di chiederLe di verificare l’attendibilità di una denuncia autografa pervenuta al mio indirizzo, che mi riservo di inoltrare alle Autorità competenti nella denegata ipotesi che i fatti ivi ipotizzati rispondessero a realtà, secondo la quale sarebbe in imminente predisposizione un bando interno all’Asrem per alcune progressioni che si traducono in consistenti aumenti economici. Si paventa che quattro delle cinque posizioni che saranno bandite sarebbero già state decise senza evidenza selettiva, e spetterebbero ad altrettanti importanti membri della Sua maggioranza.
Aldilà della immane gravita politica del fatto stesso, se dovesse avverarsi, si porrebbe anche un problema di metodo complessivo: in un momento drammatico come questo, dove al pronto soccorso mancano i materiali di prima necessità, finanche i contenitori sterili per le urine, come ho potuto constatare di persona, è eticamente accettabile che l’Asrem devolva risorse economiche preziose per arrotondare gli stipendi della dirigenza? Mi auguro vivamente di essere da Lei smentita con numeri e fatti, Presidente. La sanità non è di destra nè di sinistra, la più forte e vera uguaglianza sociale si realizza proprio nel diritto alla salute, il bene primario della vita. Ci aiuti a fermare lo scempio, Lei che è nelle condizioni di farlo.