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TERMOLI _ Riuscito lo sciopero dei balneatori della costa molisana con la chiusura degli ombrelloni in spiaggia. Si tratta della prima manifestazione di protesta corale e collettiva della categoria che sta lottando da quasi un anno contro il rischio di perdere gli stabilimenti balneari, la magigor parte a conduzione familiare a causa dell’introduzione di una direttiva europea, la Bolkestein che prevede l’asta dei lidi a partire dal 2015.
La giornata di ieri, dunque, è stata caratterizzata dalla chiusura degli ombrelloni in segno di protesta contro il Governo Monti che fino ad oggi non ha mantenuto le promesse alla categoria. I lidi, naturalmente, sono rimasti aperti e le strutture hanno funzionato regolarmente per cui i disagi dei villeggianti sono stati ridotti in quanto la manifestazione ha riguardato solo la chiusura degli accessori balneari.
Gli operatori avevano chiesto l’attivazione di un tavolo tecnico per discutere della problematica ma non è stato fatto nulla. “Vediamo se riusciamo a sbloccare questa situazione, qualcosa dvevamo anche fare. Questa è la prima azione, ma ne faremo altre. Tre ore di sciopero è anche poco _ ha dichiarato Antonio Napolitano del Lido Panfilo _. Speriamo di riusciamo a farci sentire con il Governo“.
“Bisognava organizzare uno sciopero ad oltranza non di un solo giorno _ ha proseguito Luigi Napolitano de Il Panfilo, responsabile dell’Associazione Non Solo Mare _. Si rischia davvero di perdere tutto“.
Dello stesso avviso Pietro D’Andrea, titolare del lido La Vela e Presidente della Fiba-Confesercenti. “Siamo stanchi e stufi delle promesse non mantenute del Governo e dei Ministri Gnudi e Moavero _. Il cliente ha capito ed approva anche questa manifestazione. Solo in questo modo non dico che possiamo far rinsavire questa amministrazione ma sicuramente far preoccupare il Governo perchè potrebbero mettere in discussione il loro potere decisionale senza aver sentito prima la categoria“.