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Giuseppe Caterina
Giuseppe Caterina
TERMOLI _ Tre anni sono trentasei mesi, dodici trimestri, millenovantacinque giorni, di certo non un’eternità come cerca di far credere una furba campagna elettorale del centrodestra termolese. Vi è un chiaro tentativo di rappresentare agli occhi degli elettori i tre anni dell’esperienza Greco, come la causa di tutti i problemi di Termoli, quasi costituisse la pagina più buia nella vita amministrativa locale di cui disfarsi “tout court”, nonchè l’origine di un grave isolamento dai territori limitrofi, paragonabile a un pesante embargo di natura istituzionale. È il classico “gioco delle tre carte” ordito nei confronti degli elettori per distogliere la loro attenzione dalle relative cause che vanno ricercate ben oltre i tre anni, essendo tanti e a vario titolo i protagonisti di una crisi che ha origini lontane: oggi questi abili mazzieri mescolano le carte riservandosi il ruolo fasullo di “salvatori della Patria”.
In una campagna elettorale al cloroformio, il centrodestra confida soprattutto sulla presunta inaffidabilità del centrosinistra giustificata dall’interruzione traumatica della precedente giunta. Se ciò non bastasse, si mostra in tutto il suo splendore esibendo la forza numerica delle dieci liste collegate ma il risultato raggiunto è anche frutto di molteplici sollecitazioni a fronte di favori ricevuti o promessi. Quale emblema di questo mercimonio valga per tutti il caso del candidato Montano che, dopo aver scorrazzato in questi anni per tutta la estesa prateria politica, riapproda nella casa madre gratificato dalla poltrona nel CdA della società Autostrade. Il centrodestra molisano mantiene tutte le promesse e accoglie tutti: il disoccupato Di Falco, da Segretario Provinciale della Margherita viene traghettato nella sponda opposta occupando lo scranno di Palazzo Magno.

Cavaliere dal PD arriva direttamente alla poltrona di Assessore regionale senza alcun periodo di aspettativa. Ci si affida direttamente all’opera del “Principe machiavellico”: Iorio investe personalmente Di Brino del compito di normalizzare Termoli. Il vero oggetto del desiderio è il Cosib, occupato nel vertice politico, anche se i suoi desiderata nel futuro sono lo Zuccherificio e il nucleare. Di Brino ha bisogno di Iorio in occasione della sua contrapposizione con Di Giandomenico, poiché in questa disputa leaderistica la sua posizione è debole sotto tutti i punti di vista. La stessa frattura nel centrodestra viene ridotta al rango di modalità nella scelta del candidato Sindaco, evitando di tirare in ballo la scarsa democraticità all’interno di una coalizione, di certo composita nei raggruppamenti, ma organicamente indirizzata verso il disegno egemonico del Presidente Iorio.

La piccola lesione nel centrodestra verrà sanata al momento dell’eventuale ballottaggio in cui l’on. Di Giandomenico, il vero vincitore sinora della competizione, riceverà in cambio del suo appoggio le garanzie sul suo futuro politico dallo stesso Iorio che oggi appare suo avversario. Occorre che il centrosinistra inverta la rotta di questa campagna elettorale riportando il vero dibattito politico sui progetti “per Termoli” e non su progetti che mani altrui hanno “su Termoli”. L’IdV, nella sua duplice responsabilità di partito impegnato nella precedente maggioranza e di partito avente maggiore consistenza numerica, intende dire la sua sul futuro di Termoli, valorizzando l’esperienza Greco su quanto di buono si è fatto nel settore della legalità e della trasparenza, nella pianificazione urbanistica, in precedenza lasciata nelle mani di commissari ad acta, nel settore dei servizi sociali, ecc.; tutto ciò puntando a correggere anche eventuali errori che possono essenzialmente ricondursi a una maggiore necessità di ascolto dei rappresentanti dei settori coinvolti nei vari provvedimenti.

“Continuità nella discontinuità” rappresenta non solo uno slogan, ma una risposta chiara a tante incertezze che vogliono addebitarci su tale posizione. Nel contempo, essendo nettamente alternativi al centrodestra, cercheremo di far svelare agli elettori i contenuti veri del loro programma, degli strumenti ipotizzati e degli uomini chiamati ad attuarlo. Occorrerà indurre il centrodestra ad estendere le analisi sulla crisi locale anche relativamente al periodo antecedente a quello di Greco, ad esprimersi sulle motivazioni che hanno spinto gli elettori nella precedente tornata elettorale a preferire il centrosinistra. Il centrodestra dovrà affermare se “Blake Hole” sia solo un’invenzione dei giudici o altro, dato che molti degli attuali candidati hanno rivestito un ruolo rilevante nel contesto in cui maturarono i fatti oggetto delle ipotesi dalla magistratura.

Dovrà esporre quali benefici abbiano portato le scelte delle industrie chimiche e della turbogas, a considerare se non vi sia stato anche un danno di immagine al turismo per la vicenda poco edificante del catamarano. In particolare, riteniamo che il candidato Di Brino si trovi nella situazione di dover fugare agli occhi degli elettori quella che appare un’ovvia dipendenza da Iorio, che travalica lo scontato riconoscimento di leader del centrodestra regionale. Nutriamo seri dubbi sul suo effettivo grado di autonomia nel ruolo ipotetico di guida dell’amministrazione comunale, stante non solo la modalità di investitura dall’”Alto” invece che dal “Basso”, come dovrebbe avvenire in occasione di elezioni locali, ma anche i condizionamenti legati al suo ruolo professionale, in quanto l’onnipresente Iorio è anche commissario della sanità e suo datore di lavoro. Vorremmo evitare a Termoli quanto già successo a Larino dove l’attuale Sindaco è impossibilitato a preservare l’esistenza del nosocomio locale sia per questioni di gerarchia politica che per il suo ruolo di Dirigente Sanitario.

Non trascureremo neanche il suo pronunciamento su alcuni metodi praticati da rappresentanti di enti poco democratici, che arrivano ad attuare provvedimenti punitivi della massima gravità nei confronti dell’avversario politico. L’IdV ha rinunciato alla legittima indicazione di un proprio candidato poiché con Monaco si tenta di riannodare l’esigenza di un percorso comune nella coalizione e di continuare a disegnare nettamente la differenza con questo centrodestra termolese, grazie al suo passato politico e alla tensione morale da spendere in questa campagna elettorale impari nei mezzi, ma non nei contenuti.

IdV Regionale