Non è possibile che dei cittadini colpiti da una calamità naturale vengano abbandonati al proprio destino e che in occasione della conversione in legge del Decreto Milleproproghe si ritenga normale istituire una tassa sul terremoto. L’Unità Nazionale è il collante che spinge un popolo a soccorrere le persone rimaste senza casa e non a voltargli le spalle. Il motto dantesco del “ Non ti curar di lor, ma guarda e passa” mal si addice all’Italia, coesa e solidale, per cui si sono battuti gli eroi risorgimentali o i 5 mila molisani morti nella Grande Guerra del 1915-18. Dal 31 ottobre 2002 in questa regione, umiliata e sconosciuta, 884 famiglie alloggiano in baracche o in autonome sistemazioni. Migliaia di alunni, ragazzi e studenti, continuano a studiare in prefabbricati di legno inidonei. Il territorio non è stato messo in sicurezza e le attività produttive locali non sono state agevolate. 850 milioni di euro si sono persi nei meandri di un Modello di Ricostruzione Fallimentare gestito direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il tramite di un Commissario Straordinario che ha esautorato le assemblee elettive e le amministrazioni locali con poteri speciali.
A pagare sulla propria pelle lo scotto di un Modello, accentratore e antidemocratico, sono i terremotati, per lo più donne e anziani, che non hanno più nemmeno la forza per far sentire la loro voce. Gli Ecologisti Democratici del Molise hanno predisposto un Dossier che sarà consegnato alla stampa in un incontro che si terrà alle ore 16.00 presso il Villaggio Provvisorio di BONEFRO (CB) al termine della visita istituzionale della delegazione parlamentare nell’area del cratere. Esprimo apprezzamento per la sensibilità mostrata dai Capigruppo delle Commissioni Ambiente della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, per l’interrogazione parlamentare allegata e per aver voluto celebrare i Mille di Garibaldi che unirono l’Italia con la spinta a far costruire Mille case per i terremotati dimenticati di una regione troppo piccola per destare l’interesse di chicchessia.
Michele Petraroia
