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CAMPOBASSO _ “Il cittadino ha bisogno di sentirsi protagonista e controllore del sistema istituzionale, perciò lo vuole più vicino a sé e ai suoi problemi. – Così il Presidente della Provincia D’Ascanio ha esordito questa mattina a Roma in una tavola rotonda tenutasi al Forum PA sul tema del . – Non credo – ha proseguito D’Ascanio – che basti una riduzione del 5% della retribuzione dei parlamentari per affrontare seriamente il problema dei costi della politica, credo, invece, che ci sia bisogno di riforme strutturali, di una riduzione secca del numero dei parlamentari nelle due Camere, di un Senato delle Regioni e delle Autonomie Locali per dare spazio ad una classe dirigente onesta e che operi nella legalità e per gli interessi collettivi. La politica ha bisogno di eliminare tanti enti inutili, agenzie insignificanti e authority che rispondono solo ai padroni di turno e non agli interessi dei cittadini. Per questo c’è bisogno di operare un serio decentramento di funzioni, competenze e risorse, smettendola con i vecchi e i nuovi centralismi, esempio soltanto di deleteri elettoralismi”.

In merito alla situazione di crisi economica e sociale che sta vivendo attualmente il nostro Paese e, più da vicino, alla realtà molisana, D’Ascanio è stato molto esplicito e netto: “Bisogna tornare al territorio, ciò non solo per consentire una clamorosa rivincita del sistema produttivo di beni e servizi sulla finanziarizzazione dell’economia, ma anche per ridare fiato e spazi ad una visione etica e civile che si occupi della realtà sociale vera: delle persone, delle imprese, delle risorse, delle culture e delle identità locali. Ritrovando, così, le vie di sbocco ai tanti drammi che vivono i giovani, le donne, gli imprenditori; comunità intere che si assottigliano sempre più per nuovi fenomeni di emigrazione che interessano quanti sono rimasti senza lavoro e senza speranze.

Il ritorno al territorio – ha concluso il Presidente D’Ascanio – deve significare mettere in moto processi di sviluppo basati su sistemi innovativi per la diversificazione e per la qualità, che rendano protagonisti gli Enti Locali e il sistema socio-imprenditoriale che non vuole essere più frustrato dalle politiche assistenzialistiche di un sistema di potere autoreferenziale ed inadeguato che, come sta accadendo in Molise con l’allegra ed irresponsabile gestione della finanza pubblica, si accinge a caricare di tasse oltre ogni limite i cittadini e a cercare di somministrare loro la terribile beffa di proporsi, esso stesso, come il medico curante della grave malattia procurata. Un insulto che francamente i molisani non meritano”.