Non è stata fatta una mappatura dei siti inquinanti, non c’è una giustificazione all’ubicazione delle centraline fisse di rilevamento, non vengono considerate la presenza di PM 2.5 e di metalli pesanti nell’aria.
Inoltre il “Piano di zonizzazione” non è certo un punto di arrivo, ma uno dei documenti preliminari richiesti dal legislatore per la stesura di quel “Piano di riduzione degli inquinanti” la cui mancanza continua a farci essere inadempienti a livello comunitario, ma soprattutto rende la Regione poco efficace nel tutelare l’aria ambiente e di conseguenza la salute dei cittadini. Una delle funzioni di questo strumento è legato alla concessione di autorizzazioni per l’installazione di nuovi impianti o centrali: tali autorizzazioni possono essere rilasciate infatti solo in base a valutazioni accurate sulla zonizzazione esistente e sulle modifiche che il nuovo insediamento andrebbe a portare.
Di conseguenza lasciare molti “vuoti” all’interno del piano non può farci stare tranquilli ogni qualvolta venga autorizzato un nuovo impianto! Proprio a valle di queste considerazioni il gruppo regionale del MoVimento 5 Stelle ha protocollato nella mattinata del 23 dicembre una mozione affinché si ottemperi a questi obblighi di legge, evitandoci quindi eventuali sanzioni e dando risposte certe ai cittadini.
Contestualmente chiediamo anche la sospensione delle procedure di autorizzazione per tutti quegli impianti che producono emissioni inquinanti (es. inceneritori o centrali a biomasse) perché non é possibile installare nuove centrali che aumentano il carico emissivo in atmosfera, senza conoscere con dati certi qual è la reale condizione dell’aria che respiriamo.