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TERMOLI – Nel 2011 il ministro dell’Ambiente dell’epoca scriveva al governatore Iorio una missiva dura: “Il Molise, malgrado i solleciti, non ha mai realizzato la zonizzazione della qualità dell’aria, e per colpa vostra l’Italia rischia una multa dall’Europa”. Il documento, era riservatissimo, ma è diventato pubblico pubblico grazie a Massimo Romano all’epoca consigliere regionale. A quanto pare, dal 2002 ad oggi, l’aria che respiriamo non è stata analizzata nei termini che prescrive l’Unione europea mai da nessuno.

A mio modestissimo avviso questo dato è raccapricciante se si pensa solo a cosa è accaduto dal 2002 ad oggi nel nostro territorio: dall’insediamento della Turbogas a Termoli, alle centrali a biomasse, agli inceneritori, alle fabbriche chimiche già esistenti. Mi viene logico chiedermi su che basi sono stati costruiti questi insediamenti industriali? Con quali criteri di rispetto ambientale? Come sono stati autorizzati se non si sapeva nulla in riferimento alla qualità dell’aria nei territori dove sono state costruite? Con simili mancanze dell’istituzione pubblica l’abuso ha potuto dilagare. E anche se non fosse così, resta logico pensarlo e poterlo sostenere senza prova contraria che confuti la nostra tesi.

Pochi giorni fa abbiamo chiesto all’Arpam delucidazioni in merito e siamo in attesa di risposta. Collegandoci al sito dell’Agenzia non troviamo nulla in merito. Il gruppo regionale del M5S ci conferma mediante una interrogazione alla Regione Molise che ad oggi ancora non c’è il monitoraggio e la mappatura dei siti inquinati, non conosciamo la giustificazione dell’ubicazione delle centraline fisse di rilevamento, e non sappiamo i livelli di PM 2,5 e di altri metalli pesanti presenti nell’aria che respiriamo. Quei pochi dati che ci sono non sono pubblicati in tempo reale ma prima rilevati e poi pubblicati quindi senza alcuna forma di controllo da parte dei cittadini. Per quanto ci riguarda – come Comitato di difesa della salute pubblica – chiederemo alla Regione di ottemperare agli obblighi di legge, evitando sanzioni che si ripercuoteranno poi sui cittadini, sospendendo qualsiasi progetto per centrali a biomasse o inceneritori o altri insediamenti a rischio inquinamento.

Ci rivolgeremo nei modi e nei termini di legge anche all’attuale Ministro dell’Ambiente affinché agisca (come normativamente previsto) obbligando la regione ad attivarsi al più presto per il controllo dell’aria, attraverso questo Piano, obbligatorio secondo la normativa europea, che ricordiamo serve per individuare obiettivi di qualità dell’aria; evitare o comunque ridurre gli effetti nocivi sulla salute degli abitanti; individuare i punti in cui i livelli di inquinamento sono davvero critici; considerare i punti in cui la qualità dell’aria è migliore. Anche se possiamo sembrare insistenti e a volte fastidiosi il nostro agire non vuol essere polemico ma solo ed esclusivamente finalizzato al bene della cittadinanza. Speriamo che al più presto qualcosa si possa muovere.

(Vincenzo Musacchio – Presidente Co.Re.A. Molise)