Luigi NapolitanoTERMOLI _ Abbiamo bisogno di intraprendere una battaglia civile per fare in modo che i concessionari demaniali pertinenziali non si trovino fuori dalla porta e senza lavoro dopo anni di sacrifici ed investimenti in strutture dello Stato”. A parlare è Luigi Napolitano, imprenditore turistico da una vita, titolare dello stabilimento balneare “Il Panfilo” della città, fondatore di un nuovo movimento lanciato su facebook di recente ma che nel giro di pochi giorni ha trovato consensi in tutta Italia tra gestori di lidi e strutture turistiche.

E’ partita da Termoli la “rivoluzione civile” nel settore del turismo vista la difficoltà per gli operatori locali di confrontarsi con gli amministratori cittadini e regionali e trovare una sponda alle proprie istanze sempre più spesso dimenticate, accantonate in un cassetto tra silenzi e rinvii continui. Una logica che non è mai piaciuta a Napolitano che ha pensato bene di reagire all’immobilismo locale utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione per entrare in contatto con altri imprenditori e confrontarsi sui problemi del settore prima di chiudere tutto.

E così ha costituito un gruppo chiuso su facebook che, però, ha “sfondato” nel social network con l’iscrizione di oltre un centinaio di concessionari demaniali pertinenziali, ovvero i titolari di quegli stabilimenti che sono registrati all’ufficio del Catasto e di proprietà statale. Dall’Abruzzo, Lazio e Toscana in molti sono entrati in contatto con l’imprenditore locale accettando di far parte del movimento dei concessionari pertinenziali italiani “I figli di nessuno” di cui è stato già predisposto un logo.

Dopo aver discusso della necessità di intervenire direttamente presso il Governo italiano per la tutela del turismo e dell’attività legata alla balneazione, Napolitano ha deciso di convocare tutti a Roma dove ieri l’altro si sono incontrari per la prima riunione.

«Il nostro movimento ha messo a fuoco una decina di punti che valuteremo democraticamente con tutti gli altri concessionari pertinenziali italiani – ha spiegato l’imprenditore termolese -. Al primo posto c’è l’abolizione dell’Imu per i lidi e la rideterminazione del canone demaniale. Si parla anche della tassa sui rifiuti. Insomma è arrivato il momento di intervenire direttamente su queste problematiche evitando gli amministratori locali e politici che fino ad oggi hanno fatto poco o nulla».

Nel corso della prima riunione gli operatori balneari di Toscana tra cui uno giunto dall’Isola D’Elba, Abruzzo, Lazio e Molise si sono confrontati non solo sulla difficoltà di poter continuare a mantenere aperte ed efficienti le attività ma anche dell’organizzazione della stagione estiva del 2013 per poter tentare di migliorare il servizio ai turisti.

«Il movimento, dico movimento e non sindacato, si è aggiornato ad un altro incontro entro breve tempo. Da questa esperienza che non mi sarei mai aspettato così positiva ed efficace, sta davvero nascendo un gruppo motivato e deciso a portare avanti senza l’intercessione di nessuno, i veri problemi che ci affliggono da anni e mai risolti dopo tante richieste in ambito locale. Ora, ci rimboccheremo le maniche e andremo avanti con le nostre forze negli uffici romani».

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Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

1 commento

  1. no alle ingiustizie
    Faccio parte con onore e allo stesso tempo con disperazione del gruppo di Luigi Napolitano.Il profondo senso di ingiustizia che contraddistingue i circa 300 pertinenziali destinati al fallimento, a causa dei canoni abnormi, che oltre che creare una concorrenza sleale con gli altri concessionari generano un forte senso di frustrazione per una disparita’ di trattamento che non trova reali giustificazioni.Non possiamo gioire della proroga al 2020 perchè probabilmente NOI a quella data non ci arriveremo,ma questo non ci fara’desistere ma solo spingere di piu’ sull’accelleratore.Non chiediamo favori,chiediamo che venga ripristinato e rispettato il diritto di poter esercitare il nostro lavoro con uno Stato che ci riconosca il diritto di essere figli alla pari e non figli di nessuno