LARINO _  Neanche l’ultimo invito rivolto alla maggioranza dai consiglieri di Larino Viva a soprassedere per qualche ora alla votazione del verbale presentato, è stato accettato. Eppure, nella seduta dell’altra sera del consiglio comunale di Larino, ancora una volta aperta al contributo dei cittadini, tutti gli intervenuti hanno espresso grandissima preoccupazione per come si stanno evolvendo i fatti e come si sta assistendo alla chiusura dei reparti, così come dettava la delibera 1261 ed i successivi provvedimenti di Florio. Si doveva approvare il verbale del 23 febbraio scorso che riportava un elenco di servizi sanitari offerti dall’Ospedale Vietri – in buona sostanza lo status quo prima dell’intervenuta delibera n.1261 – elaborato dal comitato tecnico-politico e che il nostro rappresentante Giampiero Cataffo, in quella sede  aveva ritenuto, a giusta ragione, di non firmare.

Una forte contraddizione che non si comprende: da un lato tutti si dicono preoccupati, compreso Giardino e Quici che, finalmente, hanno abbandonato le misere espressioni di rassicurazione espresse in questi mesi a chi faceva notare loro che tutti i segnali andavano nella direzione della progressiva chiusura dell’ospedale, e dall’altro lato, non sforzandosi di preparare una proposta forte, motivata e condivisa non solo dai larinesi ma dall’intero comprensorio, da presentare al Governatore Iorio e sostenendola con la protesta popolare della manifestazione già in programma indetta dal Comitato Pro Vietri per sabato 14 ed altre che verranno! Non si è capito quale azione politica il Sindaco Giardino ed il Vice Sindaco, nonchè assessore alla sanità, Quici, stiano perseguendo nei confronti di Iorio e dei suoi dirigenti, tranne la notizia “che stanno consumando l’asfalto già precario della Bifernina e partecipando a numerose riunioni”: Ma con chi e con quale risultato non è stato riferito. Tanto da portare componenti della stessa maggioranza, l’assessore Urbano ed il consigliere Caranfa, a sottolineare l’incrongruenza e “l’incartamento” di tale attività, sollecitando un cambiamento di rotta ed un ripensamento di strategia, semmai ce ne fosse una.

Non si è voluto dare ascolto ai rappresentati di Larino Viva che chiedevano un arricchimento di quel verbale insignificante per trasformarlo in un documento ragionato: ma come si fa a presentare su un eventuale tavolo di trattativa un elenco scarno avendo su quel tavolo una situazione catastrofica della sanità della quale Iorio è l’unico responsabile e per la quale tutti devono adoperarsi con responsabilità! Che senso ha chiedere e pretendere l’unanimità! Che senso ha avuto per i consiglieri Di Bello e Pizzi votare quell’elenco? Che senso ha accusare la maggioranza di insensibilità e pochezza politica e poi firmare un elenco della spesa? Ha senso fare questo tipo di opposizione oggi in consiglio comunale?. O si vogliono nascondere tutti dietro l’azione meritoria e determinata del Comitato? Non pensiamo che gli scioperi da soli possono risolvere il destino dell’ospedale di Larino. Lo ha espresso bene il giovane Stefano Mancinelli nell’intervento: per una classe dirigente ed una maggioranza che non ha programmazione politica, non c’è futuro per il territorio e la comunità che governa.

Non servono gli appelli all’unanimismo e le preoccupazioni scialbe di vederci additare dall’esterno come “larinesi, un popolo diviso”. Meglio un popolo diviso che pensa e propone, che un popolo unito senza  ragioni. Noi facciamo nostre le parole del Sindaco Giardino quando ha riconosciuto che ognuno può dare il proprio contributo, anche da sponde diverse, per un unico obiettivo. Noi non ci tiriamo fuori dalla battaglia, abbiamo elaborato un documento per la salvaguardia del Vietri, del nostro Ospedale, dell’Ospedale di tutti e non solo di qualche personaggio che oggi si erge paladino; un documento già in discussione al Consiglio regionale e non recepito formalmente da una IV commissione, che rispettiamo doverosamente, ma sappiamo che non ha alcun potere decisionale. Continueremo a sostenere quel documento, da soli purtroppo, perché gli altri componenti della minoranza, che pure avevano firmato quel documento, lo hanno di fatto rinnegato appoggiando anche l’elenco della maggioranza.

Lo faremo in tutte le sedi e con tutte le azioni possibili, sostenendo e partecipando alle manifestazioni locali di protesta a partire dallo sciopero di sabato 14 marzo e quelli che verranno, ma anche tessendo adesioni alla nostra proposta sul territorio ed a livello regionale, con Termoli e con Campobasso, con Venafro e con Isernia, perché il problema dell’ospedale di Larino è il problema della sanità regionale. 

                                                                                                                                                      Redazione Larino Viva

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