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AbbandonoEdilizioTERMOLI – Vivere in provincia non è per niente semplice. Anche se oggi, attraverso il web, ognuno ha la possibilità di essere informato riguardo alle vicende di ogni parte del mondo, la sensazione di chi vive, come noi, lontano dai centri è quella di sentirsi escluso, marginale e, alla lunga, di diventare indifferente e apatico rispetto alle problematiche che agitano il mondo contemporaneo. Termoli è una cittadina che non sfugge a tale prospettiva, anzi … Il contesto periferico nel quale viviamo, quello cittadino e quello regionale, è caratterizzato da una apatia generalizzata, da una assenza profonda di senso critico. Queste cose ce le ripetiamo ormai da anni, mentre continuiamo a trascorrere le giornate convinti che nulla si possa fare o almeno proporre per cambiare la situazione. Più che lamentarci, niente …

Eppure, ognuno di noi sa quanto radicati e seri siano i problemi che oggigiorno ci si trova ad affrontare: disoccupazione, povertà, solitudini. Allo stesso modo, sappiamo, per conoscenza diretta, che molte persone lavorano ogni giorno, pur tra tante difficoltà, per provare a costruire una comunità più aperta e vivace, più solidale e felice per tutti. Molto spesso, però, anche chi vorrebbe impegnarsi in prima persona per migliorare le sorti della nostra piccola cittadina, si ritrova isolato, non sa con chi condividere le proprie idee ed i propri desideri. Così tornano, prepotenti, l’apatia e la rassegnazione. Questo succede anche perché, a Termoli, è molto difficile avere a disposizione degli spazi comuni nei quali incontrarsi per discutere insieme dei problemi del nostro paese e delle possibili soluzioni.

Non sappiamo a che punto sia l’iniziativa del comune volta ad assegnare alle associazioni locali alcuni stabili di proprietà comunale per permettere e facilitare gli incontri; non sappiamo quando sarà inaugurata la struttura di via Cina né cosa diventerà di preciso; non sappiamo cosa si intende fare precisamente dell’ex cinema Adriatico. Non sappiamo se mai verrà ripreso in mano il progetto degli orti urbani, pezzetti di terra sparsi in città da coltivare insieme. Non sappiamo neanche se a Termoli esistono (ma crediamo di no) sale e spazi comuni dove i giovani (o i meno giovani, non importa) che suonano, ballano, cantano o disegnano possano provare e sperimentarsi.

Sappiamo bene, però, che un solo cinema in una cittadina di trentamila abitanti non è sufficiente; sappiamo che ci sono associazioni del posto che fanno teatro e non possono farlo a Termoli perché, semplicemente, non ce n’è uno; sappiamo che altre persone, giovani e meno giovani, vorrebbero incontrarsi ma non possono farlo perché non hanno i soldi per pagare l’affitto di un locale; sappiamo che luoghi di incontro e di cultura aperti a tutta la cittadinanza sono stati costretti a chiudere per lo stesso motivo; sappiamo che il parco (ex?) comunale non è certo un luogo invitante ed ospitale; leggiamo che molte famiglie vogliono semplicemente più spazi verdi e aperti per far giocare e crescere bene i propri figli.

Vediamo, inoltre, che Termoli è una città mal costruita: si fa fatica persino a concepirci membri della stessa comunità tra persone che vivono in quartieri differenti perché mancano collegamenti tra i quartieri stessi e luoghi d’incontro che non siano bar o parrocchie. Allo stesso tempo, vediamo (e la cosa ci preoccupa molto) sorgere nuovi insediamenti abitativi da un giorno all’altro, palazzi o grandi opere faraoniche che impattano con violenza il contesto urbano (spesso destinate a rimanere vere e proprie cattedrali nel deserto). Ad aumentare, infine, non è solo il numero dei negozi che chiudono o quello, appunto, degli appartamenti che restano vuoti e invenduti (mentre cresce l’emergenza abitativa): se camminiamo per Termoli provando ad alzare la testa dai nostri piedi, e ci guardiamo intorno, si possono notare diversi spazi, pubblici e/o privati, in centro e/o fuori dal centro, completamente vuoti e abbandonati, lasciati al degrado e all’abbandono.

Non potrebbero essere utilizzati per fare attività utili al bene comune della città e dei suoi abitanti? Per creare luoghi di condivisione e socialità, piccoli esperimenti imprenditoriali innovativi, nuove forme di cultura, di informazione, di apprendimento? Queste le domande e le riflessioni da cui siamo partiti per la proposta alla cittadinanza del progetto collettivo che vi proponiamo.Abbiamo per l’occasione strutturato un sito www.spaziamotermoli.org dove troverete una prima mappatura fotografica degli spazi abbandonati in città.

Vi chiediamo di:
– commentare proponendo idee sul loro possibile riutilizzo;
– indicare e/o inviare fotografie o video di altri spazi abbandonati in città che non rientrano tra quelli individuati;
– fornire informazioni in merito alla proprietà dello spazio, allo stato temporale del suo abbandono, per ricostruire insieme la storia dello spazio;
– venirci a trovare allo spazio popolare autogestito se avete idee e proposte da condividere.

Invitiamo tutti a sentirsi protagonisti attivi di questa esperienza, non solo gli urbanisti e gli architetti interessati, e a mantenersi aggiornati sui futuri aggiornamenti legati al progetto. La possibile rinascita delle nostre città, ai tempi delle esposizioni universali, non sta nei grandi eventi spettacolari, ma passa proprio per queste piccole ed in apparenza insignificanti utopie concrete.
R@P Molise
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