Massimiliano Perrella
TERMOLI _ “Mamma e papà… parto per l’Australia… in moto!” Come può venire in mente, ad un ragazzo in età matura, laureato e lavoratore, di mollare tutto e lanciarsi in un’avventura di siffatta portata? È quel che è accaduto a Massimiliano Perrella, termolese, classe ‘81, dottore in Comunicazione Internazionale e con un passato da direttore di centri commerciali e di copy writer. Nel corso dei tanti anni trascorsi fuori regione (università prima, lavoro poi) ha maturato una profonda ammirazione e curiosità per tutto ciò che è ‘diverso’: usi, costumi, abitudini e soprattutto modi di concepire la vita. Il sogno di scoprire nuovi luoghi e la curiosità di sbirciare un po’ più in là dell’ordinario (che tutti conosciamo) sono certo stimoli grandiosi, ma alla base di questa voglia di cambiare c’è anche un senso di insoddisfazione, disillusione e inadeguatezza rispetto ai canoni del mercato del lavoro e della nostra società in generale.

Le sue parole sono: “Perché non cercare altrove quel che, sinora, non ho trovato qui in Italia? L’intenzione di convogliare tutte le esperienze, aspettative, insoddisfazioni, disillusione (mista a voglia di non accontentarsi) e soprattutto la voglia di vivere in un’esperienza unica, mi hanno regalato molte notti insonni… fin quando è arrivato il momento di prendere la decisione: parto per l’Australia. “Accidenti però, come farò in terra straniera senza la mia bella a due ruote?»

Questo è stato il mio primo pensiero. «Nessun problema: ci vado con lei!” Incredibilmente, nel momento stesso in cui realizzo quest’idea, mi basta una telefonata per trovare un compagno di viaggio: è Francesco Puliga, amico dai tempi dell’università a Perugia, appassionato di moto e col sogno (nel cassetto) dell’Australia. Ci accomuna un forte desiderio di scoprire Paesi, civiltà e popolazioni profondamente diverse dalla nostra… e al termine del viaggio trascorreremo uno (o più) anni lavorando in loco. Cosa potremmo desiderare di meglio? Il nome Australia echeggia come un posto lontano, non solo geograficamente. Con i suoi sconfinati spazi e i suoi paesaggi incredibili suggerisce una sola cosa: qui le prospettive sono diverse. Ma non potrò mai saperlo senza aver provato, quindi credo sia giunto il momento di toccare con mano. È una decisione forte, sia per la destinazione, che per il tempo, i chilometri, la lontananza da affetti e luoghi che sento ‘miei’. Ma più ci penso e più realizzo perché m’è venuta quest’idea e, soprattutto, perché ho deciso di portarla avanti. Non è un tentativo di evadere dalla realtà, non mi aspetto il Paese dei Balocchi né tanto meno di stravolgere la mia vita.

Però mi aspetto di scoprire un lato di mondo in cui le cose, forse, girano diversamente (e non mi riferisco alla guida a sinistra). In definitiva: un posto ‘diverso’. Non sono alla ricerca della felicità: quella è una cosa che ognuno di noi deve avere dentro. «Ovunque andremo, noi saremo il nostro unico compagno di viaggio e cercare di stare bene da qualche altra parte è del tutto inutile se non si sta bene con noi stessi.» Socrates et Seneca docent. Ecco perché so che quel che cerco non è la felicità: quel che voglio, fortissimamente, è imparare ad assaporare la vita, gustarmi ogni attimo del presente e vivere con dignità e felicità. In fondo, la vita stessa è un percorso di perfezionamento. Un percorso è un cammino. Un cammino è un piccolo viaggio. E allora: Che viaggio sia!”

La partenza è prevista entro la fine di luglio da Perugia, la città dove i due viaggiatori si sono conosciuti. “Stiamo lavorando assiduamente a questa cosa da alcuni mesi; al momento abbiamo messo a punto le moto e raccolto informazioni sul tragitto, i visti, i documenti, le vaccinazioni e quant’altro necessario per intraprendere un cammino del genere. Tramite il nostro sito (www.australiatwin.it) abbiamo deciso di appoggiare la causa di Emergency e stabilito dei contatti con i nostri sponsor, dei quali siamo orgogliosi e che ringraziamo per essersi fidati di noi. Sempre sul sito terremo aggiornato il nostro ‘Diario di viaggio’ con foto e racconti dei luoghi che attraverseremo, inoltre faremo delle riprese che speriamo di montare in un lungometraggio…”

Un’idea palesata sin dall’inizio all’amico Lucio Mariano, Presidente del Moto Club Road Eaters di Termoli. Dopo i consigli, la fase pratica: insieme i due stanno approntando alcune migliorie alla motocicletta che dovrà sorbirsi così tanti chilometri, per in incrementare la sicurezza e la capacità di carico della stessa.

“Non è un’impresa di tutti i giorni” afferma il Presidente “e anche solo avere l’idea di provare denota coraggio ed intraprendenza. Noi motociclisti siamo gente comune, ma mettiamo tanta dedizione in quel che facciamo: le nostre moto sono solo un veicolo delle nostre passioni, ma ci ripagano in maniera incommensurabile. È bello viaggiare e sentirsi a contatto con l’ambiente e soprattutto con la gente che si incontra, senza avere il limite imposto da un abitacolo. Lo spirito per intraprendere questo viaggio è quello giusto, noi Road Eaters non mancheremo di fornire supporto ed incoraggiamento al nostro compagno e collega.” Non manca molto alla partenza, i preparativi sono agli sgoccioli e le cose da fare sono ancora tante… siamo impazienti di seguire le avventure e gustare le immagini che il nostro concittadino ‘catturerà’ lungo il suo cammino. Immagini che, siamo certi, non mancheranno di emozionare tutti noi.

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2 Commenti

  1. CHE INVIDIA!!
    E’ un’evasione dal mondo quotidiano! Ti invidio molto per il coraggio che hai messo in questa iniziativa. Ti invidio perchè io non riuscirei mai a prendere una decisione tanto drastica. Bravo! Sogna anche un pò per me!!