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CAMPOBASSO _ La Giunta Regionale, ai sensi dell’art. 7 della legge n. 8 del 8.04.2004, ha il dovere di vigilare sulle attività dei Consorzi Industriali e di concerto col Presidente della Regione, a fronte di eventi gravi, può disporre lo scioglimento degli organi consortili ed il Commissariamento dell’Ente.

 Queste prerogative di legge non possono rimanere sulla carta di fronte ad evidenti iniziative del COSIB di Termoli assunte in contrasto con gli scopi sociali definiti puntualmente nell’art. 6 dello Statuto del Consorzio approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 1376 del 15.12.2008. Com’è ovvio, un Ente Consortile che gestisce delle aree industriali ha la finalità di attrarre nuove attività imprenditoriali, offrire servizi alle aziende insediate, migliorare la competitività territoriale, costituire società, promuovere l’acquisizione o la dismissione di lotti, di rustici modulari o di capannoni, ma non può stravolgere la propria missione adoperandosi in un settore a rischio, non contemplato dallo Statuto, qual è lo smaltimento di rifiuti, percolato o reflui ordinari, speciali e pericolosi, rivenienti per lo più da fuori regione. La Mozione trasmessa il 29.10.10 alla Presidenza del Consiglio mira ad andare oltre l’auspicabile accertamento dei fatti da parte dell’Assessore all’Ambiente che dovrà spiegare perché non sono stati esercitati i poteri di vigilanza e controllo della Giunta Regionale sul COSIB di Termoli.

La proposta di deliberazione consiliare intende ribadire il rispetto della vigente normativa di legge che disciplina le funzioni dei Consorzi Industriali del Molise, e stante la gravità dei fatti accaduti impegnare la Giunta a disporre il Commissariamento del COSIB di Termoli. Innanzi a fatti simili giunti all’attenzione delle cronache nazionali con un allarme lanciato da una delle giornaliste italiane maggiormente esposte nella lotta alla camorra, non è accettabile né è tollerabile il silenzio dell’Organo Istituzionale preposto alla vigilanza sul COSIB. Perché la Regione non ha effettuato i controlli previsti dalla legge e come mai oggi tace nonostante la condivisibile, seria e ferma presa di posizione del Comune di Termoli ?

Michele Petraroia

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