In tal caso è evidente che si accentua il deprecabile fenomeno della mobilità sanitaria passiva con un doppio danno per il Molise sia perché è sempre la nostra Regione a pagare il conto e sia perché si arreca un danno ai cittadini che debbono raggiungere località lontane dalla propria residenza. L’assenza di una bozza di riordino complessivo della nostra sanità ci preclude di capire cosa accadrà nei prossimi mesi in termini generali per il Molise e l’entrata in vigore del federalismo fiscale non lascia intravedere nulla di confortante. Per questa ragione, torno a sollecitare la predisposizione e la consegna di una bozza scritta sul riordino in itinere, prima che lo stesso sia consegnato al Governo, onde evitare che la seduta consiliare del 30 aprile discuta in astratto in modo generico ed inconcludente.
Michele Petraroia