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CAMPOBASSO _ Fermiamo l’esame in Aula della proposta di legge sul Piano Casa, rinviamolo in Commissione e apriamo un confronto con gli Ordini Professionali, i Comuni e le Parti Sociali. Sul provvedimento ci sono troppi dubbi. Non si può adottare una legge su una materia così delicata in una Regione priva di una normativa quadro sulla pianificazione urbanistica con una proposta improvvisata della Giunta che è arrivata in Consiglio stravolta dalla Terza Commissione. 90 emendamenti di cui 8 del Presidente Iorio su un progetto di legge di sua iniziativa adottato in Giunta il 28 ottobre scorso. 70 emendamenti di Maggioranza che segnalano l’esigenza di una verifica sui contenuti della proposta da fare insieme all’Assessore ai Lavori Pubblici rimasto assente e in silenzio su una norma che rientra nelle sue competenze. Il Molise è già ultimo nella definizione di un proprio intervento su questa materia ma non sarà qualche giorno di approfondimento ineludibile che ci farà recuperare i sei mesi di ritardo nazionale. Al contrario potremmo prendere spunto dalle migliori leggi regionali adottate sul Piano Casa per emulare buone pratiche rispettando il territorio, recuperando aree degradate e centri storici, limitando la cementificazione selvaggia, ponendo serie misure di prevenzione e sicurezza antisismica, salvaguardando zone di pregio e incentivando la bioedilizia e il risparmio energetico.
Abbiamo la possibilità di adottare una buona legge che premi la qualità delle migliori imprese edili locali e rigetti la cultura delle deregolamentazione che persegue basse speculazioni immobiliari a scapito della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori. Fermiamoci a riflettere in una regione che ha conosciuto la tragedia del terremoto e che vede morire gli operai edili sui cantieri. Prima di adottare la legge sul Piano Casa riflettiamo bene sulla natura del provvedimento. Michele Petraroia