CAMPOMARINO _ La figlia minore gli confessa di essere stata molestata pesantemente da un uomo vicino un locale di kebab e lui, in preda all’ira, affronta “vis a vis” il violentatore e gli rompe una bottiglia in testa procurandogli un brutto trauma cranico. Ieri il Gup del Tribunale di Larino rinvia a giudizio il quarantacinquenne con l’accusa di violenza privata e lesioni. Protagonista della vicenda, accaduta a Campomarino, il padre della ragazzina violentata, originario di San Severo.

L’uomo, davanti alla confessione e le lacrime della figlia – all’epoca dei fatti quattordicenne ed oggi sedicenne-, non ci vede dalla rabbia e pensa solo alla vendetta verso quell’uomo che avrebbe allungato pesantemente le mani sull’adolescente: “la sua bimba”. Secondo quanto denunciato dalla famiglia della quattordicenne, un uomo di Campomarino, di 40 anni, avrebbe avvicinato l’adolescente davanti il locale più volte iniziando ad avere atteggiamenti particolari. Prima le “avances” poi, per l’uomo, il tentativo di spingersi oltre, di superare la barriera dei vestiti e passare a vie di fatto, proibite. La piccola, però, non ci sta e riesce a divincolarsi e fuggire.

L’accaduto viene fuori pochi giorni dopo. Viene raccontato dalla stessa ragazzina ai genitori ed il padre, davanti alla verità, medita vendetta verso il “pedofilo”. Organizza un piano per tendere una sorta di agguato al violentatore ed una sera lo aspetta al varco vicino al kebab. Al suo arrivo, scatta l’avvertimento. Inizia così un litigio sempre più esagitato fino all’aggressione vera e propria.

Tra parole grosse e qualche pugno, il padre della minore parla in modo estremamente chiaro ed inequivocabile al violentatore di tenersi lontano dalla figlia. E per “suggellare” l’avvertimento, preso dalla cieca rabbia, gli rompe una bottiglia di vetro sulla tenta procurandogli una profonda ferita ed un trauma giudicato guaribile in 40 giorni dai medici ospedalieri. Il caso, però, non passa inosservato e scatta l’indagine dei Carabinieri.

Il padre viene così denunciato e ieri il Giudice per le Udienze preliminari del Tribunale di Larno, dopo aver ascoltato le tesi accusatorie e difensive, queste ultime portate avanti dall’avvocato termolese Roberto D’Aloisio, decide per il rinvio al processo del quarantacinquenne fissato per il prossimo mese di aprile. Il violentatore, invece, dopo essere stato picchiato, è in attesa delle risultanze della Procura di Larino sulla brutta storia. Sul suo capo pende in ogni caso una denuncia da parte della “vittima” per violenza sessuale.

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