Mafalda
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MAFALDA _ Era entrato nella casa materna e, per motivi futili non altrimenti giustificabili, scatenava una violenta lite nel corso della quale impediva alla madre di allontanarsi, giungendo addirittura a tempestarla di calci e pugni sovrastando, in forza ed aggressività, ogni tentativo di difesa della donna. Molto probabilmente l’ingiustificata e forsennata aggressione avrebbe potuto giungere a conseguenze più gravi, se non fosse stato per il fatto che qualcuno, avendo sentito le urla di dolore e di paura della donna, ha pensato bene di allertare i Carabinieri della locale Stazione, quella di Mafalda, che sono intervenuti giusto in tempo per bloccare l’aggressore, prima che fosse troppo tardi, e per portare soccorso alla donna ferita.

 Da quello che i militari hanno compreso nella immediatezza dell’intervento, l’autore del pestaggio, un adolescente che di fatto vive separato dalla madre, non avrebbe gradito il richiamo della madre ad assumere un comportamento più rispettoso delle regole dettate dalla morale e disciplinate dalle leggi di civile convivenza, dato che in passato, spesso, egli aveva assunto atteggiamenti aggressivi soprattutto nell’ambito familiare.

Non a caso già lo scorso 6 settembre il giovane era stato tratto in arresto, sempre dai militari della Stazione Carabinieri di Mafalda, poiché colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P del Tribunale di Larino, a seguito di articolate indagini all’esito delle quali si era accertato come il ragazzo si fosse già reso protagonista di reiterati atteggiamenti di sopraffazione in ambito familiare, tali da istaurare all’interno del focolare domestico un vero e proprio clima di terrore. Per la sua ultima aggressione, ancora una volta i Carabinieri di Mafalda nella serata di ieri lo hanno tratto in arresto in flagranza del reato di lesioni personali aggravate e violenza privata.

Per lui, un 19enne disoccupato, al termine delle formalità di rito si sono spalancati i cancelli del carcere di Larino ove, ancora una volta, è stato accompagnato dai Carabinieri per rimanervi ristretto a disposizione di quella Procura della Repubblica. Sua madre, invece, subito dopo l’aggressione è stata accompagnata presso la Guardia Medica di Montenero di Bisaccia per le cure mediche del caso. Fortunatamente per lei, oltre al grande spavento, i medici hanno diagnosticato solo una prognosi di una decina di giorni: quasi sicuramente, senza il tempestivo intervento dei militari, gli effetti dell’aggressione sarebbero potuti essere più gravi!!

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