CAMPOBASSO _ Dopo gli eventi sismici del 31 Ottobre 2002 l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas concesse ai residenti dei territori interessati dallo stato di emergenza una serie di agevolazioni tariffarie per le forniture di energia elettrica e di gas (delibere 197/02, 64/03 e 159/07). Tali tariffe agevolate sono state prorogate con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 16/1/2009 fino al 31 Dicembre 2009.
Nonostante l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri (n°3839 del 12 Gennaio 2010) confermasse la gestione commissariale in regime d’urgenza fino al 31 Dicembre 2010, da gennaio di quest’anno l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas ha provveduto ad applicare le tariffe previste per la generalità della clientela anche ai residenti degli alloggi provvisori di Bonefro, Ripabottoni, Colletorto, Rotello, Montagano e degli altri comuni con strutture temporanee similari.
“Al danno, quindi, anche la beffa” denunciò D’Alete all’indomani della presentazione della legge “Perché le strutture provvisorie in legno sprovviste di allacci del gas rendono necessario un utilizzo eccezionale di energia elettrica, superiore di gran lunga all’uso normale di un appartamento tradizionale”.
“Bollette insostenibili per chi vive della sola pensione o è disoccupato! Sono i timori e le richieste dei tanti cittadini dei villaggi provvisori che ho raccolto durante le numerose assemblea pubbliche dei giorni scorsi. Le stesse domande e rivendicazioni che oggi sono alla base della legge (presentata lo scorso 28 ottobre ed approvata ieri) che impegna direttamente la Regione ad intervenire, attraverso propri fondi, integrando, con un contributo pari al 50%, le spese sostenute per la fornitura di energia elettrica dai cittadini ancora residenti nei villaggi provvisori.
“Una misura sicuramente necessaria ed urgente” sottolinea D’Alete ”finalizzata al superamento delle criticità ancora presenti. Ma nessuno perda di vista il vero obiettivo: la ricostruzione delle abitazioni, il ripristino del tessuto economico e sociale, il ritorno alla normalità di un territorio che, dopo otto anni e nonostante le parole rassicuranti di Berlusconi e Bertolaso, ancora non riesce a venir fuori dall’emergenza”.