CAMPOBASSO _ Le ultime recenti modifiche apportate alla legge regionale che regolamenta la protezione della fauna selvatica omeoterma e il prelievo venatorio (L.R. n°19/1993) hanno reso di fatto la norma inapplicabile. A risentirne pesantemente è soprattutto lo svolgimento degli adempimenti amministrativi ed operativi necessari per le attività venatorie ed agricole sull’intero territorio regionale.

A pretendere l’adeguamento della legge anche la Corte Costituzionale che con propria sentenza (n°268 del 22 luglio 2010) ha recentemente dichiarato incostituzionali le ultime modifiche votate, a maggioranza, dal Consiglio regionale. In particolare quelle riferite all’art.19 della norma che regolamenta la rappresentanza tra le associazioni venatorie e le organizzazioni professionali agricole per la composizione degli ambiti territoriali di caccia (ATC) di Campobasso ed Isernia.

“Il ritardo nel recepire le indicazioni della Consulta ha di fatto bloccato il rinnovo degli Ambiti territoriali di caccia, situazione questa che sta generando un’enorme confusione oltre che serie difficoltà nella programmazione e nell’organizzazione delle attività per il prossimo anno” afferma D’Alete “come la ripopolazione della selvaggina negli ATC che sarebbe dovuta già partire in questi giorni. Per non parlare del danno economico derivante dai mancati introiti riferiti alle quote versate dai cacciatori non residenti: un importo pari a circa 150.000 euro!”. Per fare chiarezza su tutta la vicenda e per chiedere l’immediato recepimento della sentenza della Corte Costituzionale, stamani il capogruppo D’Alete ha presentato un’interrogazione urgente.

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