Un’opera di Appicciafuoco
ROMA _ Si è svolta, ieri pomeriggio, martedì 5 ottobre, presso la Libreria Melbookstore di Roma, la proclamazione dei due vincitori del “55° Premio Termoli”, durante il quale è stato presentato IMAGO, primo volume della nuova collana editoriale Lampi d’arte contemporanea. All’evento hanno partecipato l’Assessore alla Cultura, Michele Cocomazzi e la curatrice dell’evento Miriam Mirolla. La Commissione del Premio Termoli, è stata presenziata dal Sindaco di Termoli, Basso Antonio Di Brino, dall’Assessore alla Cultura, Michele Cocomazzi e dall’ex-funzionario alla Cultura, Bruno D’Apice.

 

Il 1° premio-acquisto di € 1.800,00 è stato assegnato all’artista Marco Appicciafuoco, per la sua opera “La rosa della vita”.

L’artista è nato a Teramo nel 1970 e nella sua opera – scultura rappresenta una pianta, la quale, è sintesi di un procedimento creativo che filtra le forme di un oggetto del mondo vegetale, per crearne uno del tutto nuovo. Questo oggetto di colore azzurro, dalle forme morbide e accattivanti, diventa il simbolo di una doppia identità, da un lato il mondo naturale, dall’altro quello artificiale. Ha colpito la Giuria non solo il procedimento creativo adottato dall’autore, che va alla ricerca dell’essenza delle cose, ma anche il risultato conseguito. Un’opera di impatto e di forte presenza, cui giova anche l’effetto luminoso, che sembra voler affermare il mistero presente nella vita. E’ da sottolineare che la scultura, dopo alcuni anni di assenza, torna ad essere premiata dalla Giuria Termoli, che, in tal modo, vuole segnalare un riconoscimento a tale espressione artistica, difficile e molte volte dispendiosa.

Il 2° premio-acquisto di € 1.500,00 va all’artista Matteo Cremonesi, per l’opera “Le grand jeu”.

L’artista è nato a Milano nel 1986 e vince per la sua immagine fotografica di sedie e cielo tenebroso. La sua, è stata l’opera che ha ricevuto il maggiore gradimento del pubblico. La Giuria ha concordato con tale giudizio, restando colpita dalla forte suggestione emotiva e della valenza “pittorica”. L’opera è un flash improvviso di un evento che volge al termine, ma allo stesso tempo è come se si fosse in attesa di fenomeni pronti a scardinare tutto. Questa apparente fissità, o meglio, questa potenziale energia latente, rappresenta la grande forza dell’opera, a metà strada tra ciò che è – o vuole rappresentare – e ciò che non è – o vorrebbe essere, incarnando il concetto stesso di arte.

La Giuria ha inteso assegnare un giusto riconoscimento ad una tecnica, quella fotografica, che negli ultimi tempi, ha profondamente inciso sulla ricerca artistica contemporanea. La Giuria, vuole estendere un sincero ringraziamento alla curatrice e ideatrice della “55ª Mostra Nazionale”, Miram Mirolla, che ha saputo interpretare il mondo e le sue molteplici sfaccettature attraverso il concetto di “immagine” che caratterizza la cultura occidentale. Una mostra, il Premio Termoli, capace di regalare sempre un nuovo slancio e colore alla nostra città che come l’arte, è in continua evoluzione.

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