CAMPOBASSO _ In queste ore drammatiche per l’Italia di tutto c’è bisogno ma non di chi soffia sul fuoco della protesta sociale per finalità che esulano dal disagio delle categorie in lotta. Lo scontro violento di questi giorni nasce dall’aumento vertiginoso del gasolio, dal rincaro dell’autostrada e dall’aumento dei costi imprenditoriali per le imprese agricole, della pesca e del trasporto su gomma. Ciascun dirigente nazionale del movimento dovrebbe essere interessato a ottenere tavoli negoziali col Governo per trattare i disagi della categoria e farsi accogliere le istanze con provvedimenti di agevolazioni amministrative, incentivi produttivi, semplificazioni burocratiche e abbattimenti fiscali.

Se questa è la notoria e consolidata prassi di ogni conflitto sociale, per quale ragione un leader nazionale che capeggia la protesta di questi giorni viene a Campobasso e anziché occuparsi delle difficoltà degli agricoltori e degli autotrasportatori, ipotizza nel novantesimo anniversario della prima una seconda Marcia su Roma con una piattaforma politica che prevede di incanalare ogni malcontento su mezzi di fortuna, trattori e camion, per recarsi al Quirinale e chiedere al Capo dello Stato di cacciare il Governo Monti ? Nessuno impedisce all’ex-Generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo di continuare a impegnarsi politicamente portando avanti le proprie idee, presentandosi alle elezioni e in caso di assunzione di responsabilità istituzionali, di mettere in pratica il proprio programma.

Ma venire in Molise per esprimere giudizi sferzanti contro tutto e tutti, cavalcare il malcontento e prospettare di “ Riprendersi l’Italia” dalle mani del Presidente della Repubblica, mettendosi a capo di un serpentone di camion e mezzi agricoli, da spingere fin sotto il Quirinale, mi pare eccessivo, fuorviante e devastante per il nostro ordinamento democratico. E’ doveroso che le preposte autorità giudiziarie acquisiscano la registrazione dell’intervista rilasciata all’emittente Teleregione e la copia in edicola oggi di Primo Piano Molise alle pag. 1 e 3, per accertare la sussistenza di ipotesi di reato. Di fronte alla carenza di generi alimentari e di beni di prima necessità, agli stabilimenti fermi, ai distributori chiusi e al rischio di rimanere senza farmaci e con le autoambulanze senza gasolio, non servono populismi.

Michele PETRAROIA

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