CAMPOBASSO _ Il 16 marzo abbandonai la seduta del Consiglio Regionale per protesta contro un maxi-emendamento del Presidente della Giunta che modificava 23 dei 33 articoli complessivi della proposta di legge sulla dirigenza. All’ultimo minuto, come da prassi consolidata, con l’avvallo del Presidente del Consiglio veniva consegnato in Aula, un testo corposo che mutava radicalmente l’articolato di legge senza dare possibilità ai consiglieri e alle commissioni di fare i necessari approfondimenti tecnici, legislativi e giuridici.

La protervia di una Maggioranza che si fregava le mani per una rapidissima approvazione del provvedimento, in mia assenza, si è scontrata con la decisione del Governo di impugnare la legge con un figuraccia nazionale che ci si poteva risparmiare. Non è il Corriere della Sera che ci fa perdere la faccia al cospetto dell’Italia ma è la nostra inadeguatezza ad approvare leggi elementari nel rispetto della Costituzione.

Se il Governo Berlusconi è costretto a impugnare la nostra legge di bilancio, il provvedimento sul personale e boccia il piano triennale 2007-2009 sul rientro dal deficit sanitario insieme al piano operativo annuale del 2010 ci sarà una ragione ? Al di là delle analisi più sofisticate la questione che si pone è banale. In Molise si agisce nelle Istituzioni con una disinvoltura che sorprende, sconcerta e sgomenta anche Fitto, Tremonti e Sacconi che non possono fare a meno di sanzionare in modo plateale le inadeguatezze amministrative della nostra Giunta Regionale. Con quale credibilità si lancia la sfida al Governo sulla sanità se non siamo in grado di assolvere alle nostre funzioni istituzionali più semplici ? Il punto vero è che un sistema di potere è giunto al capolinea.

Non può protrarsi oltre uno schema che vede oggi uno sperpero continuo di fondi pubblici finalizzato alla gestione del consenso elettorale nel mentre crolla l’economia, falliscono le imprese, cala l’occupazione, chiudono gli ospedali, si tagliano i trasporti e si accorpano le scuole. Qualche esempio. A che serve e a chi serve il convegno di oggi dell’ARSIAM ? Una sfilata di centro-destra pagata dai contribuenti molisani. Meglio sciogliere l’ARSIAM e impiegare in modo ottimale le sue professionalità nei ranghi diretti della Regione. Potremmo risparmiare e fare qualcosa in più per l’agricoltura. Perché da dieci anni non si riordinano gli Enti Sub-Regionali che vengono assegnati a questa o quella forza politica di Maggioranza per premiare o punire gli alleati e gli amici ?

Come si fa ad avere Commissioni Consiliari Speciali su energia, febbre suina, povertà o altri temi che sono istituzionalmente assegnate alle quattro Commissioni Permanenti ? La somma di questi paradossi è che il Molise costa troppo ed è pure inefficiente. Abbiamo il più elevato numero di dirigenti regionali pro-capite d’Italia, assistiti da un incredibile stuolo di consulenti esterni ma a Roma ci impugnano le leggi e ci bocciano i piani di rientro. Fermiamoci a riflettere prima che sia troppo tardi. Stiamo precipitando in un baratro e qualcuno ci fa credere che è l’ebbrezza del volo.

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