TERMOLI _ La contattano a casa per avvisarla di preparasi ad un intervento ortopedico di eliminazoine di alcuni ferri in un arto inferiore, la fanno digiunare un’intera giornata in vista dell’operazione ma una volta in ospedale, la “rispediscono” a casa senza nemmeno troppe scuse. “L’intervento non si può fare _ le dicono _ non ci sono gli anestesisti”. Sono stati diversi i pazienti che avrebbero dovuto sottoposi ad interventi programmati che sono dovuti tornare in abitazione.
Al San Timoteo di Termoli tornano sul piede di guerra gli anestesisti a dir poco stufi delle promesse non mantenute dall’Asrem circa il pagamento delle prestazioni aggiuntive di oltre un anno di lavoro. Ma c’è di più. Oltre alle liquidazioni “miraggio”, la categoria è anche pesantemente sotto organico. Negli ultimi mesi due operatori sono andati in pensione e non sono stati sostituiti ed ora entro breve tempo anche un terzo lascerà il servizio attivo per essere collocato in quiescenza.
La situazione sta diventando pesante in ospedale ed è al centro di diverse riunioni interne degli operatori che hanno chiesto alla dirigenza ospedaliera ed all’Asrem di aumentare il numero di unita’ o quantomeno sostituire quelli collocati in quiescenza. Fino a questo momento dall’azienda sanitaria è giunto solo silenzio e di conseguenza la protesta è entrata nel cloù.
Al San Timoteo ci sono problemi anche ad assicurare le urgenze ed i turni vengono coperti solo grazie al sacrificio dei pochi anestesisti in servizio i quali hanno problemi anche ad andare in ferie altrimenti i turni restano completamente scoperti. Una vicenda che si ripercuote completamente sui pazienti che scontano i problemi ed inefficienze organizzative dell’azienda sanitaria.