iorio2CAMPOBASSO – La Cattolica non si tocca. Insieme ai consiglieri regionali di centrodestra Fusco Perrella, Sabusco e Cavaliere  abbiamo già espresso la nostra contrarietà alla ipotizzata regionalizzazione della Fondazione Giovanni Paolo II. Oggi riconfermiamo le nostre posizioni anche alla luce delle affermazioni molto chiare da parte dei massimi responsabili della struttura.

È molto grave anche solo l’idea di sminuire l’importanza delle strutture di alta specializzazione che oltretutto ci consentono di attenuare i rischi dell’applicazione del decreto Balduzzi che per il Molise prevede l’estinzione dei servizi essenziali per la salute dei cittadini ma che anche nel resto del paese è ampiamente disapplicato. 
Mentre si allungano all’infinito i tempi della programmazione, il degrado più assoluto in cui versano gli ospedali pubblici del Molise sono il segno più evidente di una governance deficitaria, pasticciata e non in grado di dare risposte ai cittadini.Chiediamo con forza che si accerti la responsabilità di chi per legge deve garantire l’efficienza di un pubblico servizio. 
Chiediamo che si verifichino soprattutto le condizioni in cui opera la rete dell’emergenza del Molise, dal Pronto soccorso alle strutture collegate, con la stessa capacità di scovare chi non osserva le regola della timbratura dei cartellini.Torniamo a chiedere per l’ennesima volta il coinvolgimento del Consiglio regionale ormai impantanato solo in discussioni inutili e improduttive. I molisani aspettano davvero altro dai propri rappresentanti politici e credo sia arrivato il momento di dare la sveglia.

Michele Iorio
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1 commento

  1. operatore sanitario
    Ma perchè la Cattolica non si dovrebbe toccare?non è vero che la Cattolica haportato la scienza ,eccetto per alcuni e pochi settori ( tipo radioterapia e cardiochirurgia) molti medici giovani ed inesperti vengono a fare pratica sui molisani.Bastava incremnentare la sanità ospedaliera e non impoverendola assegnando fondi milionari ad istituti privati. Ormai è uno sfascio grazie ai nostri politici.