TERMOLI _ Le notizie sul fermo produttivo dello stabilimento FIAT di Termoli con collocazione di tutto il personale in cassa integrazione, confermano le preoccupazioni dei sindacati e accentuano le difficoltà lavorative della nostra regione. Le recenti scelte di Marchionne tendono a spostare il baricentro della FIAT negli Stati Uniti con una strategia di progressivo abbandono industriale dell’Italia. Si rischia che al fianco della chiusura di Termini Imerese, dell’IRISBUS di Avellino e di altri impianti, vanno ad aggiungersi anche i cali produttivi dei diversi stabilimenti FIAT italiani, con connesse perdite di posti di lavoro diretti e dell’indotto.
Il Molise è fortemente coinvolto da questi orientamenti aziendali e per questo, pur non avendo margini di intervento, è doveroso che al di là di chi vincerà le prossime elezioni regionali, intraprenda come Regione, unanimemente, un’iniziativa nei confronti del Governo Nazionale per far aprire un tavolo ministeriale sul futuro della FIAT. Sulla difesa del lavoro di migliaia di addetti occorre il massimo dell’unità istituzionale per pressare il Ministero delle Attività Produttive e sollecitare delle scelte di politica industriale nazionale che evitino la fuga della FIAT dall’Italia.
Vice-Presidente Commissione Lavoro Regione Molise Michele Petraroia