LARINO _ La manifestazione di piazza che si è tenuta venerdì 30 gennaio a Larino ha visto una grande partecipazione di massa, di gente sincera e delusa che ha espresso tutto il proprio disappunto per come Larino

ed i Comuni che gravitano sull’ospedale Vietri sono stati trattati da Iorio e dai suoi amici politici e tecnici. Un’anime l’indignazione dinanzi a tanta sfrontatezza e tracotanza del governatore Iorio che penalizza e ridimensiona l’ospedale di Larino (e quello di Venafro) prendendo in giro tutti: gli onorevoli locali, il consiglio regionale, i mass-media, i Sindaci di Larino e Venafro, le rispettive maggioranze comunali e soprattutto le popolazioni del basso Molise e del venafrano.
Gli interventi politici dal palco della manifestazione hanno detto che la colpa, di questo nefasto epilogo, è della politica da un lato e del maximo Direttore Generale dell’Asrem, tale dott. Sergio Florio, dall’altro, che poi non è altro che la mano meschina di Iorio, tanto “bravo” da prorogargli per altri sei mesi l’incarico che riveste: giusto il tempo di chiudere due ospedali. Poi verrà messo da parte con un bel gruzzoletto in tasca, guadagnati e sudati – per carità – magari anche con un encomio solenne che lo aiuterà a presentarsi da qualche altra parte d’Italia e far danni, così come è successo con i precedenti Direttori Generali.

Tutta colpa della politica! E’ vero, tutta colpa di una classe dirigente regionale che in questi anni ha assistito inerme e collusa alle scelte del leader massimo. Sì, è vero: inerme, incapace e collusa, alla faccia di tutti gli elettori che avevano dato loro il mandato di rappresentatività. Non basta gloriarsi della riuscita manifestazione, con l’adesione di tutti, anche la nostra convinta. Abbiamo già detto e scritto che di scioperi e manifestazioni se ne dovranno fare molti altri, perché “l’osso è duro” e troppo debole e insignificante è la rappresentanza politica regionale di opposizione a Michele Iorio. E i nostri amministratori larinesi? Fa piacere ascoltare finalmente anche la loro indignazione e sentire Giardino dire che “sì Iorio è suo fraterno amico personale” ma la ..“causa di Larino”… “è molto più alta e che è disposto anche a mettersi contro”!

Ci sono voluti sei mesi di presa in giro per rendersene conto. Per fortuna è arrivata la tanto on.le De Camillis che ha rassicurato tutti i manifestanti, che sarà vicino a loro e “convincerà l’amico Iorio a rimproverare il suo Direttore Generale Florio, che ha messo in essere, così in fretta, i provvedimenti conseguenti a quella delibera n.1261 (che qualcuno ancora pensa di revocare!). Ha disatteso agli ordini impartiti da Iorio contenuti in quella missiva che il Vicesindaco Quici lesse pubblicamente e con orgoglio per un grande risultato ottenuto dall’amministrazione e cioè: “che le azioni previste (i tagli) devono essere applicate con gradualità e soprattutto senza soluzioni traumatiche…”.

Perché così in fretta, dott. Florio! Ma adesso bisogna andare avanti. Bisogna costruire una seria alternativa credibile che rimetta in discussione tutta l’impalcatura scellerata sulla sanità di Iorio e compagni di merenda, sperando (ed essendone certi) che da qui a qualche giorno arriverà un tecnico di alto profilo che avrà mano libera dalla politica/affare, con il compito di rivedere e rimodulare tutto il piano di riordino sulla sanità. Per questo dobbiamo essere pronti e non c’è tempo da perdere. Bisogna tornare nelle istituzioni ed in primis in un consiglio comunale monotematico allargato ai comuni vicini ed alla popolazione. La richiesta per una seduta monotematica è già stata protocollata il 19 gennaio dai consiglieri di opposizione di Larino Viva, del PD e dell’Italia dei Valori ed è stata fino ad oggi disattesa da Giardino.

Bisogna fare in fretta, non c’è più tempo da perdere. E’ giunto il momento di confrontarsi su di una proposta concreta e di ampio respiro ed i consiglieri comunali di opposizione mettono ancora una volta a disposizione quella presentata nel consiglio comunale di Larino e giunta in discussione al Consiglio regionale. Una proposta dalla quale partire, suscettibile di miglioramenti anche con il contributo dei bravi medici e primari ospedalieri che pure hanno sfilato con la gente e sono sinceramente intervenuti dal palco. Ci si sieda finalmente attorno ad un tavolo allargato e si condivida un percorso propositivo già tracciato! Noi a quel tavolo siamo seduti già da mesi, aspettando che sbollenti l’arroganza.

                                                                                                                                                                  Larino Viva

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