Ma i dubbi sono anche altri. Soprattutto se pensiamo agli altri scherzetti normativi inventati ultimamente. Ad esempio, quello per il quale un consigliere, dopo solo 5 anni di contribuzione a 65 anni, si ritrova con una pensione di diritto. Niente male se pensiamo ai semplici cittadini, magari operai o ricercatori. A tutto questo il MoVimento 5 Stelle risponde con un ‘NO’ chiaro: tanto al vitalizio quanto a tutto ciò che gli assomiglia. Un no declinato attraverso diversi emendamenti all’articolo 10 che vertono, ad esempio, sulla modifica delle aliquote di contribuzione, sulla reversibilità e sui vitalizi Emendamenti, inoltre, che riguardano anche altri aspetti, prevedendo la riduzione delle indennità di carica del 15%, la soppressione delle indennità di funzione e la riduzione del 70% del rimborso spese di esercizio del mandato, sia per i consiglieri che per gli assessori.
Dunque, un “piano di risparmio” che, come detto, servirà a rimpinguare le casse quasi vuote del settore sociale. E che, magari, potrà servire a rendere realtà il reddito minimo di cittadinanza. Da mesi il MoVimento 5 Stelle spiega a tutti che i soldi per dare speranza a migliaia di famiglie in difficoltà, ci sono: ora dimostra anche dove sono. Non resta altro che approfittarne. Vediamo chi davvero vuole garantire un futuro ai cittadini in difficoltà e chi, invece, pensa solo al proprio.