BorgoAnticoSeraTERMOLI –  Esprimo a nome personale e di tantissimi altri cittadini di cui ho raccolto lo sfogo anche talvolta molto arrabbiato, la piena condivisione dei termolesi del paese vecchio che lamentano l’impossibilità al riposo dovuta alle emissioni sonore fortissime permesse fino alle due.

 
Purtroppo il problema riguarda anche altre parti della città dove i cittadini sono costretti a barricarsi in casa in piena calura estiva,per poter cercare inutilmente di dormire.

Purtroppo, e meno male, la maggior parte dei cittadini termolesi la mattina presto devono andare a lavorare pertanto hanno diritto di riposare e non devono essere costretti ad ascoltare tutti i giorni a tutto volume e all’aperto,tutti gli stonati ,starnazzanti,gracchianti e perniciosi “cantanti ” improvvisati che urlano a decibel che certamente superano i limiti imposti dalla normativa con altoparlanti da stadio piazzati all’aperto, tutte le sere fino alle due …è una vera sconcezza e credo senza controllo sulla intensità di quelle terribili emissioni cacofonoche e irritanti.

Andrebbe previsto il controllo del livello delle emissioni sonore emesse da questi karaoki e affini e soprattutto prevedere il controllo del rispetto dell’intensità del suono che specie nelle ore definite notturne nei centri abitati hanno dei limiti previsti dalla legge nazionale a tutela del riposo dei cittadini e non costringere i cittadini ad attivare i numeri del pronto intervento esistenti che non sono dotati di mezzi per il controllo del rispetto dei limiti imposti dalle normative nazionali e locali compresa la zonizzazione delle emissioni sonore nella nostra città.

È giusto dare sfogo all’esuberanza vacanziera dei turisti, dei nostri giovani e di tutti coloro che intendono divertirsi (e tra questi ci siamo anche noi che non siamo dei bacchettoni) come meglio credono ma tutto questo va organizzato in luoghi opportuni a questo legittimo tipo di divertimento e lasciar riposare gli altri cittadini nel rispetto della specifica normativa nazionale che ne tutela il riposo.

Giancarlo Totaro

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