E alla fine la montagna partorì il topolino.
FabrizioTimoteoTERMOLI – Dopo una gravidanza lunga, stressante, difficile e per certi versi isterica, l’ultimo Consiglio comunale e’ riuscito, dopo oltre 4 mesi dal primo Consiglio indetto a tal fine, a nominare i quattro avvocati che andranno a comporre la Commissione referendaria. Un atto dovuto, ma da molti non voluto, atteso e finalmente accolto anche dai numerosi cittadini presenti in assise consiliare…trasformatasi subito spettatori  di una nuova e indecorosa pantomima.

Se con una mano l’amministrazione ha concesso qualcosa in termini di democrazia, un attimo dopo con l’altra, lo ha tolto, ricalandosi immediatamente nel ruolo totalitario che sta caratterizzando, in maniera sempre più marcata e preoccupante, il suo operato.

La maggioranza Sbrocca offre ai cittadini presenti prima la carota, istituendo la Commissione per i referendum, ma subito dopo bastona tutti negando il dibattito politico sul tunnel. Uno sgarbo magistralmente confezionato dall’essoterico dīwān che ha mosso le sue pedine arroccandosi dietro una prepotente mozione d’ordine che di fatto ha impedito la discussione della mozione presentata dalla minoranza.

Ulteriore prova, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che dimostra la volontà della Giunta Sbrocca di soffocare qualsiasi confronto democratico sul tunnel, sia fuori che dentro il palazzo. Quello serale però è stato “l’atto finale”, in quanto la mattina sembra si sia compiuto quello preliminare: la busta resta chiusa e tutti a casa.

Tutto ciò e’ stato possibile anche grazie  all’avvocato Manuela Vigilante, Presidente del Consiglio comunale, la quale non ha voluto difendere le legittime istanze della minoranza, come il suo ruolo istituzionale super partes le imporrebbe, piegandosi passivamente al volere di chi ha deciso che del tunnel non se ne deve parlare, recependo ed attuando il cavillo utilizzato dalla maggioranza.

La fedele obbedienza e remissività della Presidente Vigilante, seconda carica in Comune, si palesano sempre più, Consiglio dopo Consiglio: le dichiarazioni che ha rilasciato al termine della seduta sembrano,o meglio, sono le stesse uscite dalla bocca del Sindaco Sbrocca alcuni mesi addietro in riferimento al tunnel: “è una riqualificazione dell’area centrale della città un progetto in cui noi crediamo e per il quale speriamo che la cittadinanza con il tempo imparerà ad apprezzare e accettare.

È evidente che, nella volontà di chi ci sta amministrando, noi cittadini siamo destinati a subire quest’opera; per quanto calata dall’alto e decisa senza il ben che minimo confronto, neanche in sede di Consiglio comunale; il fatto che il tunnel ed il mega parcheggio “s’ha da fare” non è minimamente in discussione.

Il comportamento della Pres. Vigilante, di certo, non sminuisce la grave responsabilità politica del voto del Sindaco e dei Consiglieri di maggioranza, molti palesandolo simbolicamente con tutte e due le braccia alzate, come ad arrendersi silenziosamente al diktat imposto dalla regia della Giunta. Accettando la mozione d’ordine, presentata maldestramente dal temerario e “fedelissimo” Consigliere Fabrizio, essi hanno negato a tutti i termolesi il diritto democratico del confronto proprio nella sede istituzionalmente concepita per questo fine.

Il Consiglio comunale del 17 Febbraio ha creato un precedente gravissimo: da questo momento in poi, ogni qualvolta si vorrà imbavagliare le opposizioni, soffocare un dibattito sul nascere, evitare argomenti scomodi, basterà incaricare il “Timoteo Fabrizio di turno” così che si alzi e pronunci le parole magiche “mozione d’ordine”. Numeri alla mano, la votazione darà esito scontato e tutti a casa… col gettone di presenza in tasca, questo è chiaro.

Un maggioranza che non ha avuto neppure il coraggio di affrontare una discussione o la volontà di assumersi la responsabilità politica di votare, di prendere posizione, il tutto  sotto gli occhi di una platea di cittadini che ormai, delusa, si aspetta sempre meno da questa amministrazione.

Invece, quando per forza di cose la discussione è esplosa, ma per altri motivi, il Presidente del Consiglio arriva alle maniere forti,  arrivando addirittura a ordinare l’intervento della forza pubblica per mettere a tacere i Consiglieri.Modi di fare che richiamano alla memoria un modo di amministrare che pensavamo ormai morto e sepolto da decenni che invece resuscita a Termoli per giunta con un’amministrazione che si definisce “di sinistra”.
Aver negato la possibilità di far esprimere la minoranza consiliare o semplicemente di intavolare un dibattito lo reputiamo un fatto di inaudita gravità.

L’avvocato Vigilante, Presidente del Consiglio comunale, non ha voluto difendere le legittime istanze della minoranza piegandosi passivamente al cavillo regolamentare utilizzato dalla maggioranza. Se sia un atto illegittimo lo valuteranno gli organi competenti, se invece è legittimo e’ ancor più pernicioso perché significherebbe che il regolamento del Consiglio comunale di questa città puzza di autoritarismo. È per questo che il Meetup Termoli 5 Stelle, in linea con il programma nazionale, promuoverà eventualmente tutte le azioni possibili per modificare il regolamento del Consiglio comunale in vigore. Ciò non toglie che la verità emersa è che sulla questione tunnel non è permesso parlare, né attenua la gravità dei comportamenti di questa amministrazione che sta dando il peggio di sé proprio sul tema che più la rappresenta.

Illuminanti in questo senso sono le affermazioni rilasciate sui social da un altro “fedelissimo”, il Consigliere Sabella“Una cosa voglio dirla con estrema chiarezza, noi crediamo al progetto, e il dialogo sarà utile a migliorarlo non di certo a decidere se si fa o no”.

Fine della discussione. Nessuno osi mai più disturbare il manovratore.

MeetUp Termoli 5 Stelle
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