Di Brino, D’Ambrosio e Di Michele se la sono… suonata e cantata!
GrandEurTermoleseTERMOLI, 29 giugno 2016. Alla trasmissione Millibar condotta dal giornalista Pasquale Di Bello si sono presentati  tutti tranne… l’imputata. L’Impresa De Francesco, più volte sollecitata per telefono, per fax per e-mail, non si è fatta viva, sostituita da un accattivante video realizzato a  spese dell’Amministrazione.

Quindi il colloquio s’è svolto col …morto! Hai voglia i “nostri” a parlare di Tunnel, Parcheggi e di Termoli Futura. E’ stato un “monologo… a tre” di fronte all’intervistatore che non ha potuto fare altro che prendere atto che l’Impresa sa di avere il consenso dell’Amministrazione e  va a vanti come una…ruspa.
Il primo a parlare è stato Di Michele,  consigliere del Movimento 5 Stelle. Questi, dopo aver ribadito la sua avversione al sindaco termolese, ha elencato tutti i vantaggi che andranno all’Impresa e che sono elencati nella bozza di capitolato; e cioè:

– la gestione del parcheggio per 30 anni
– la proprietà 85 box privati
– 1380 mq. di appartamenti affaccianti sulla Piazza S. Antonio
– 1800 mq. di locali commerciali
– una sala fitness
– un ristorante
– 750 posti auto dislocati nel paese

“La gestione del Tunnel” – ha aggiunto – sarà, viceversa, a carico dei cittadini! E tutto ciò, nonostante le tremila firme raccolte per istruire un referendum”.
Di Michele lamenta, infine, la mancanza di dialogo con l’Amministrazione dove ”…tre o quattro persone decidono per tutti e hanno eretto un muro di…gomma contro i cittadini”.
Il secondo interlocutore è stato l’ex sindaco Antonio Di Brino. Dopo aver fatto un’analisi quasi essenzialmente politica, ha detto  che “… l’Amministrazione si è  rinchiusa in una Casa di Vetro, una Torre d’Avorio dove “quattro nanetti gruppettari” (proprio così li chiama), decidono per tutti”.
“È a rischio la Democrazia!”. Ha tuonato l’ex  sindaco. Il filmino fatto  realizzare per illustrare la Termoli Futura” è solo  fumo negli occhi per un popolo sprovveduto”. 
Poi, continua. “Quando proposi le “piste ciclabili” mi dissero che stavo copiando Miami Beach. E allora oggi io rispondo  che non siamo mica a Dubai!”. 
Ha aggiunto, infine, che l’Impresa De Francesco opererà con un finanziamento misto eseguendo, “per propria convenienza”, prima i lavori della parte pubblica e successivamente quelli della privata
Spera che quest’Amministrazione, che sembra essersi chiusa come in un Cerchio Magico, impenetrabile da chiunque voglia entrarvi, a settembre faccia le valige e finalmente si possa dialogare con qualcuno.
Il terzo interlocutore, lo storico Antonio D’Ambrosio – ospite pressocché fisso di Millibar – apre l’intervento dicendo che per lui, il problema del Tunnel è una questione di “Metodo e di Merito”. Per quanto riguarda il primo punto, il riferimento è alle difficoltà derivanti dallarcheologia dei luoghi che presentano delle incognite riguardanti i resti, appunto “archeologici” presenti sul suo tracciato. Per ciò che riguarda il secondo punto, il tutto va spostato sul bene privato e non su quello pubblico. Rispondendo a Di Michele afferma che “… le Imprese  private fanno il loro interesse; e cioè, se esse mettono a disposizione un capitale, è chiaro che ci devono guadagnare! Deve essere il sindaco che deve vedere qual è il Bene Comune, che deve essere sempre al primo posto rispetto agli interessi privati! 
 Indubbiamente, il filmino proposto è molto accattivante; ma non  c’è stato uno studio specifico sull’esigenza della realizzazione  sia del tunnel sia  dei parcheggi.
Parla anche lui di una maggioranza “arroccata” nella quale i  cittadini non si sentono coinvolti. “C’è una radicalità sconvolgente – aggiunge con veemenza. E poi conclude, con amarezza –  E’ la morte politica della maggioranza!”. “ Io sono un europeista convinto dice – e la Storia è mentore per il futuroLa collettività che regala pezzi di memoria, è una cosa positiva. In questo caso viene persa!”. E, infine, conclude: “Non è stato mai fatto un intervento così radicale. E poi, senza la partecipazione dei cittadini!”. E’ questo il vero problema! “. 

Questa, in sintesi, la “cronaca pura e semplice”, degli interventi dei tre interlocutori.
A mio modesto avviso – che seguo il problema sin dall’inizio e che sull’argomento ho già scritto vari articoli a favore del famigerato Tunnel – si sta facendo, per dirla alla Pirandello, “Tanto rumore per nulla!”. 
In sostanza, dopo decenni di sonnacchiosa pace, legata più al mero interesse speculativo  eseguendo costruzioni di case e edilizia in genere, oggi, questa Amministrazione, intende  dare un volto “diverso”, “più funzionale” alla città, proponendo:
– un Tunnel (sotto terra) di circa 170 metri in una posizione completamente avulsa dalla vecchia città ottocentesca e che non interessa affatto il Borgo Antico;
– un parcheggio di circa 600 posti 
– un auditorio di 500 posti
– un’arena all’aperto
– un’area attrezzata di 1000 metri quadrati per gioco bimbi;
– una terrazza di collegamento fra la zona superiore del cosiddetto Piano di S. Antonio – finalmente ripristinato a verde –  con la sottostante Via Colombo, attualmente completamente avulsa dal centro cittadino  costituito dal Corso principale e strade adiacenti;
– tre nuove piazze in corrispondenza di altrettanti punti nevralgici del paese: la Piazza Monsignor Santagostino in corrispondenza della fine di Corso Fratelli Brigida, la nuova sistemazione di Piazza S. Antonio e la  nuova Piazza della Marina prospicente il mare.

E per fare tutto ciò, l’Impresa che fa i lavori ci vuole “pure” guadagnare. Pensate un po’!  D’Ambrosio è l’unico che tocca questo problema dicendo che “…l’Impresa fa il proprio interesse”. 
Il primo problema in effetti, è: quanto ci deve guadagnare!?
Il secondo è: la compartecipazione del popolo alla decisione dell’entità e della qualità dei lavori da effettuare. Su questo punto tutti e tre criticano l’Amministrazione che si è “arroccata” , che ha costruito un Cerchio Magico dentro al quale ci possono stare solo quei pochi che la pensano allo stesso modo.
Cosi, naturalmente, non si va da nessuna parte!

Cosa fare? Le soluzioni sono due:
la prima: si deve chiedere ed ottenere un tavolo di trattative alla presenza dell’Amministrazione, del responsabile dell’Impresa e dei responsabili del popolo, opposizione compresa. Si devono discutere i pro e i contro in modo che si giunga a delle conclusioni valide e soddisfacenti per entrambi, mettendo al primo posto il volere del popolo che dovrà viverci nella nuova realtà urbana.
la seconda: si bandisce, ob torto collo,  un nuovo  “bando di concorso d’idee” con scadenza ad un anno e si sceglie tra i partecipanti (almeno tre) il progetto migliore.
Naturalmente, l’Impresa De Francesco, unica ad aver partecipato al primo – che per ottobre terminerà gli esecutivi – andrà pagata, non ci sono chiacchiere! Perché, come si dice a Termoli:
 ‘i chjacchjere c’i pòrte ‘u vinte!

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Saverio Metere
Saverio Metere è nato a Termoli il 23 settembre del 1942. Vive e lavora a Milano dove esercita la professione di architetto libero professionista. Sposato con Lalla Porta. Ha tre figli: Giuseppe, Alessandro, Lisa. Esperienze letterarie. Oltre ad interventi su libri e quotidiani, ha effettuato le seguenti pubblicazioni: Anno 1982: Lundane da mazze du Castille, Prima raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1988: I cinque cantori della nostra terra, Poeti in vernacolo termolese; anno 1989: LUNDANANZE, Seconda raccolta di poesie in vernacolo termolese; anno 1993 da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume primo); anno 1995: da Letteratura dialettale molisana (antologia e saggi estetici–volume secondo); anno 2000: I poeti in vernacolo termolese; anno 2003 (volume unico): Matizje, Terza raccolta di poesie in vernacolo termolese e Specciamece ca stá arrevanne Sgarbe, Sceneggiatura di un atto unico in vernacolo termolese e in lingua; anno 2008: Matizje in the world, Traduzione della poesia “Matizje” nei dialetti regionali italiani e in 20 lingue estere, latino e greco.