Ormai è un assalto vero e proprio al fortino da parte dei “signori del vento, quello che si sta verificando in questa Regione ed in particolare nei comuni di Gildone e di Cercemaggiore. E’ questa la sensazione che si prova all’indomani della presentazione di due nuovi progetti di “obbrobri,, eolici ( e diffido chiunque ad usare il termine nobile di “parco,, che nulla ha che fare con questi impianti industriali) avvenuta il 18 febbraio presso i relativi Comuni e gli Assessorati all’ambiente della Provincia di Campobasso e quello della Regione Molise. Con il deposito presso questi enti e con gli avvisi pubblici sui giornali è cominciato il periodo di trenta giorni che la legge prevede per le osservazioni che qualsiasi soggetto pubblico o privato può fare ai progetti in questione.
Con la presentazione dei progetti si chiede anche la verifica di assoggettabilità al procedimento di V.I.A. ( Verifica di Impatto Ambientale) ai sensi dell’art.9 della Legge Regionale N° 21 del 2000 e successive modifiche. A presentare i progetti è una sconosciuta società ( s.r.l. naturalmente) con sede a Roma in Via Vittorio Veneto. Il progetto che interessa la “Montagna di Gildone,, prevede il posizionamento di ulteriori dieci torri della potenza nominale di (due) 2 MW ognuna e il conferimento dell’energia prodotta, mediante elettrodotto interrato da 30 KV, alla sottostazione AT/MT di Terna in c.da Di Florio nel territorio di Cercemaggiore.
L’altro progetto interessa unicamente il Comune di Cercemaggiore e prevede la costruzione di 20 megatorri da 2 MW ciascuna, per un totale di 40 MW nominali, da conferire sempre alla sottostazione di contrada Di Florio. E’ un attacco di inaudita violenza, un vero e proprio stupro, ad uno dei territori più caratteristici della nostra Regione, ad uno dei paesaggi più belli dell’Italia meridionale ( e questo non lo sto asserendo io che potrei essere tacciato di aver subito una sorte di imprinting perché di questi squarci paesaggistici si sono riempiti i miei occhi fin dalla nascita ma lo asserisce “ Bella Italia,, una delle riviste più prestigiose del nostro Bel Paese). Invito chiunque ma soprattutto i responsabili politici e quelli delle strutture pubbliche che dovranno rilasciare le autorizzazioni a rendersi conto di persona di cosa stiamo parlando.
E’ probabile che a giorni venga convocato il Consiglio Comunale di Cercemaggiore e mi auguro che in quella sede ci sia un fermo NO da parte dell’intera Assise Civica per difendere la risorsa più importante che abbiamo e della quale nessuno può immaginare di poter disporre in quanto non è patrimonio di questa generazione ma patrimonio di tutti coloro che verranno dopo di noi. Mi auguro ( il mio è un suggerimento già espresso al Sindaco) che il Consiglio Comunale venga convocato e si svolga in una delle contrade maggiormente interessate dal progetto di questo obbrobrio eolico ( Capoiaccio ) in modo tale che anche la gente del posto si renda conto dei rischi e dell’impoverimento territoriale che simili iniziative comporteranno nella malaugurata ipotesi dovessero concretizzarsi.
Consigliere della Provincia di Campobasso.