I Piani Urbanistici a Volumi Zero, già adottati in altre città virtuose, rispettano una regola fondamentale: si costruisce solo se una pari quantità di cubatura viene rimossa. Quindi, per ottenere i permessi di costruzione, le imprese devono partire dalla demolizione degli edifici fatiscenti e ricostruire secondo nuovi e più moderni criteri con semplificazione delle procedure relative agli interventi di ristrutturazione e rispetto degli equilibri urbani e ambientali.
“Vogliamo recuperare le aree di abbandono lasciate indietro dallo sviluppo urbano che ha visto la nascita di nuovi quartieri senza adeguatamente valorizzare quelli esistenti – spiega Sandro D’Onofrio – segretario cittadino di SEL – gli esempi più eclatanti riguardano Difesa Grande con il vecchio scheletro del Centro Polifunzionale e l’edificio abbandonato del vecchio centro commerciale”
Quindi stop ai progetti che prevedono grandi scavi, tunnel e parcheggi sotterranei. “Non siamo talpe – prosegue D’Onofrio – e crediamo che i progetti migliori siano quelli a misura d’uomo, di dimensioni contenute, distribuiti sul territorio, rapidi da realizzare, con effetti concreti e immediati per la città e le persone”.
Non singole grandi opere, ma grandi opere diffuse sul territorio a vantaggio dei quartieri, della sicurezza, della salute e della vivibilità della città.
Sel, come sempre, si apre al confronto e chiede ai candidati delle altre forze politiche qual è la loro posizione a riguardo e se, secondo loro, è percorribile la strada del Piano Urbanistico a Volumi Zero. La finalità è quella del confronto e del dibattito finalizzato a porre le basi per un miglioramento concreto della città attraverso l’individuazioni di misure che potranno essere adottate dalla prossima Amministrazione comunale.