TERMOLI – La realizzazione del raddoppio dei binari della tratta ferroviaria Lesina Termoli, (35 km ancora a binario unico da Pescara a Bari) è quasi in dirittura d’arrivo visto che sarebbero utilizzabili le risorse destinate per le opere infrastrutturali strategiche comprese nel corridoio adriatico in cui Termoli è inserita. Le risorse già disponibili per il lotto 2 che riguarda la tratta di competenza del territorio di Termoli-Campomarino sono pari a 106 milioni inseriti nella programmazione 2014-2020 e aspettano l’ok definitivo del Comitato Interministeriale per la programmazione economica (Cipe). Un risultato importante per la definizione di una vicenda che si trascina da troppo tempo con il susseguirsi, nell’ultimo decennio, di protocolli d’intesa tra Regione Molise, società RFI e Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, mai sviluppati in progetti definitivi e, quindi, mai ratificati per l’affidamento delle opere. Il Comune di Termoli, nell’ambito dell’esercizio delle funzioni di cui è titolare per legge, pur avendo dato parere favorevole al nuovo progetto preliminare di potenziamento della linea ferroviaria in oggetto presentato dalla società Italferr in data 20/02/2013 al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio su cui in data 12 luglio 2013 ha espresso parere favorevole n°1294, condizionato, però, all’atto della presentazione del progetto definitivo all’ottemperanza di prescrizioni vincolanti per il contenimento del rumore, non avendo preso RFI in considerazione l’impatto determinato dall’aumento del traffico ferroviario nell’abitato di Termoli.

L’amministrazione Sbrocca si adoperi, in questa fase, per predisporre una soluzione alternativa al progetto preliminare presentato da RFI che si limita a interventi di mitigazione e/o contenimento del rumore con barriere fonoassorbenti opache, fortemente invasive dal punto di vista paesaggistico, non sufficienti a schermare completamente un numero consistente di edifici residenziali nel tratto urbano che va dal cavalcaferrovia della Madonnina lato sud, fino al cavalcaferrovia di via Duca degli Abruzzi. Il Comune faccia propria l’unica ipotesi più convincente per abbattere alla sorgente l’inquinamento acustico rendendolo pressochè nullo, con l’interramento della ferrovia nell’abitato, che, in termini di costi, è avvantaggiato dal fatto che i binari sono livellati sulla quota di campagna che insiste in una trincea scoperta.

L’Amministrazione di Termoli dia valore politico alla difesa del territorio con un progetto di risanamento della componente “uomo” e salute pubblica rispetto anche all’inquinamento elettromagnetico, concretizzando l’aspettativa, mai sopita della cittadinanza, di delocalizzare la sottostazione elettrica delle ferrovie attualmente in esercizio, e, di conseguenza, eliminare l’elettrodotto ad alta tensione che attraversa il quartiere Crocifisso, partendo da Viale Trieste estendendosi nel tessuto paesaggistico e urbano della città Sel, circolo di Termoli.

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1 commento

  1. concretezza
    Ho letto attentamente la soluzione alternativa proposta da Sel ma purtroppo nella stessa non sono citate valutazioni concrete relative alle spese da affrontare, alle risorse disponibili ed alle risorse mancanti per la realizzazione dei progetti proposti.