TERMOLI – Il Tribunale del Riesame di Campobasso ha rimesso in libertà tutti e 7 gli operai della Fiat arresati e trasferiti in carcere nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Larino “Chiavette magiche“. La decisione è arrivata ieri sera a conclusione della discussione dei numerosi ricorsi presentati dal pool difensivo dei lavoratori. Complessivamente sono state 15 le persone colpite da misura cautelare ma a presentare ricorsi al Tribunale della Libertà sono stati soprattutto i legali dei 7 finiti in cella. Il presunto capo della banda, l’unico rimasto in carcere fino a ieri, è tornato a casa nella serata di ieri a seguito dell’accoglimento dell’azione legale presentata dal suo difensore, l’avvocato Michele Liguori che dichiara: “Siamo soddisfatti. Possiamo affrontare con serenità il processo”.

Stessa soddisfazione anche per gli altri operai interessati da misura cautelare. L‘avvocato Michele Urbano di Larino, difensore di uno dei 7, sottolinea che: “non c’era il pericolo di reiterazione del reato e che le chiavette per i distributori delle bibite non si potevano equiparare a strumenti di pagamento tipo le carte di credito“.

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