
Il primo cittadino ha ribadito quanto già dichiarato alla Polizia che sta procedendo con gli accertamenti. Non esclude che il rogo possa essere ricollegato con l’attività amministrativa visto che di recente anche il genero, ex dirigente dell’urbanistica si è ritrovato con l’auto danneggiata. Il vertice è durato oltre 3 ore e si è concluso con l’invito dei magistrati a proseguire nelle indagini. “Ho potuto verificare la grande attenzione del sostituto procuratore di Larino Venturi verso questa vicenda e ne sono particolarmente lieto. Nell’inchiesta sono state coinvolte altre forze dell’ordine: carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili urbani che operano in stretta collaborazione per risalire al responsabile dell’incendio doloso nella casa che ho ereditato da mio padre ed a cui sono particolarmente legato per un fatto affettivo _ha commentato Antonio Di Brino _. A mio avviso o si tratta di un gesto inconsulto di un balordo oppure di qualcuno più organizzato. Io, ripensando ad eventuali nemici, non credo di avere persone che hanno dimostrato odio feroce nei miei confronti nè che mi hanno portato rancore. Certo discussioni ne ho avute ma sono finite lì, non ci sono stati strascichi. Del resto nella vita capita durante il lavoro di avere confronti anche accesi ma ciò non vuol dire nulla”. Per il sindaco di Termoli il rogo nella residenza di famiglia potrebbe essere in qualche modo ricollegato a vicende delicate urbanistiche.
“Il mandato che sto svolgendo _ ha proseguito Di Brino _ può essere a mio avviso collegato all’episodio. In particolare l’attività l’urbanistica o quella inerente le società miste di cui sto pensando allo scioglimento sia della Società di trasformazione urbana, la Tua che della Sea, società che un tempo gestiva l’igiene urbana. Si tratta di interessi sicuramente particolari”. Per il primo cittadino la Tua è in forte deficit per cui non ha più motivo di esistere anche se la chiusura di tali ditte è molto complessa ed ingarbugliata e determinerà anni di impegno e lavoro. “Sono operazioni che non si fanno dalla sera alla mattina ma ci vuole tempo _ ha detto ancora Di Brino _. Il deficit di 900 mila euro di una delle società determinerà la vendita all’asta di alcuni beni in possesso della società per cui bisogna valutare ogni dettaglio prima di procedere con la decisione finale. Non è facile, questo è certo“.