OspedaleLarinoLARINO – Per il Movimento “Larinascita” sarebbe auspicabile la possibilità di aprire una nuova fase di confronto politico con i vertici regionali e dirigenziali per ricollocare nell’ospedale Vietri di Larino altre strutture sanitarie presenti sul territorio frentano. Lo propone l’associazione alla Regione Molise per evitare che il vasto stabile dell’ospedale del paese cada in disuso.

“Vi è anche la possibilità per la Regione di offrire parte dei locali del presidio in convenzione a partner privati accreditati dal servizio sanitario pubblico, che possano garantire un servizio di assistenza sanitaria ai cittadini a supporto di quello erogato dall’ospedale pubblico di Termoli così come avviene nell’area altomolisana” hanno proseguito dal Movimento che considera il Piano operativo illustrato da Frattura di recente a Termoli: “inadeguato a soddisfare le reali esigenze di tutta l’area del basso Molise che si ritroverà fortemente penalizzata, con un solo presidio di base a garantire le cure ospedaliere anche nei periodi estivi, quando il tasso di densità della popolazione raddoppia”.

Sempre secondo l’associazione: “Non sono state assolutamente salvaguardate o valorizzate le eccellenze che il sistema sanitario bassomolisano pure aveva come ad esempio l’oculistica di Larino, a tutto discapito della qualità dell’offerta sanitaria erogata. Lo smantellamento delle eccellenze non genererà più introiti per il sistema sanitario regionale e l’abbassamento della qualità dell’offerta su tutto il territorio regionale rischia di provocare un forte flusso di mobilità passiva e un conseguente debito. Rimane del tutto evidente il favoritismo verso la sanità privata con oltre il 20% della spesa pubblica destinata ai centri di specializzazione, tutte dislocate in alto Molise, e alle decine di laboratori sanitari accreditati”.

Con il nuovo programma, il Vietri, secondo l’associazione, verrà cancellato: “Per Larino sono state troppe le occasioni perse. Dalla possibilità di destinare la struttura del Vietri a sede della Cattolica, alla mancata difesa della permanenza della riabilitazione della Maugeri, senza trascurare la perdita della collaborazione con il Bambin Gesù che pure avrebbe potuto rappresentare un’occasione. Lascia il tempo che trova un’impalpabile opposizione di facciata scelta da Notarangelo che ha dovuto attendere l’occasione di un convegno pubblico per manifestare con spirito di rassegnazione un disappunto verso la riorganizzazione sanitaria che compromette principalmente Larino come pure Venafro.
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